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Autore Discussione: L'Enciclopedia dello Studio Ghibli  (Letto 18846 volte)
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sgammati
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« inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:52:42 »

[img hspace=\'5\' width=\'150\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/GhibliLogow[1].gif\" align=\'left[/img]Questo topic si propone di raccogliere tutte le informazioni e di raccontare la storia di uno studio d`animazione che è entrato di diritto a far parte della storia del cinema di animazione Giapponese e non, lo Studio Ghibli.
Questo lavoro va visto come un mezzo per far conoscere o riscoprire delle opere nn sempre celebrate e distribuite a dovere (almeno in italia). Il post sarà diviso in più parti; si comincerà dalla storia dello Studio Ghibli passando per le bibliografie dei maggiori personaggi che ci hanno lavorato per poi arrivare alle varie opere prodotte dallo Studio.

Bene... andiamo a cominciare... :+1:
« Ultima modifica: 21 Ottobre , 2004, 02:27:49 da sgammati » Registrato

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Babbo guarda... dei pescicane!!!
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« Risposta #1 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:53:54 »

STUDIO GHIBLI... THE STORY IS SO FAR...[/size]
(fonte: http://xoomer.virgilio.it/fedgrame/ )


PROLOGO:
Durante i primi anni '70 la Toei aveva licenziato centinaia di dipendenti per tagliare gli altissimi costi di produzione. I primi ad abbandonare l'azienda sono stati Yasuo Otsuka e Daikichiro Kusube che si trasferiscono alla A-Productions, mentre Isao Takahata, il giovane Hayao Miyazaki e Yoichi Otabe, dopo una brevissima permanenza in quest'ultima compagnia, raggiungono Yasuji Mori nella neonata Zuiyo Eizo. Kazuo Komatsubara fonda la OH! Production assieme ad alcuni colleghi, mantenendo però uno stretto rapporto di collaborazione con la Toei Doga.


1972-1976:
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/hara[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\'] [img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/rankin[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\'] [img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/jbass[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]La Topcraft viene fondata a Koenji (Tokio) nel febbraio del 1972 dall'unione di un gruppo di circa 50 animatori fuoriusciti dalla Toei Doga. Il loro presidente, Toru Hara, aveva lavorato nel ruolo di progettista in TAIYO NO OJI HOLS NO DAIBOKEN diretto dal collega e amico Isao Takahata: grazie al genio creativo di Hayao Miyazaki, che cura il layout generale, questa pellicola viene considerata il vero punto d'inizio dell`animazione nipponica, che fino a quel momento aveva collezionato solo pallidi tentativi d`imitazione delle già affermate scuole occidentali.
Dopo avere lavorato ad alcuni episodi di MAZINGER Z (unica collaborazione con la Toei), il neo-nato studio viene contattato dalla Rankin/Bass Production (ditta americana specializzata in lavori in stop-motion) che, a seguito di una richiesta da parte del network ABC, necessitava di una serie televisiva. [img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/20000_leghe[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Si procede cosi alla realizzazione del film pilota di KID POWER al quale si aggiungono altre 15 puntate disegnate interamente da Katsumi Onishi, Akio Hosotani e Minoru Kibata. Della supervisione dei disegni era stato incaricato Tsuguyuki Kubo, il quale era gia noto presso gli spettatori americani, dal momento che aveva realizzato la sigla d'apertura di SPEED RACER della Tatsunoko Productions. Alcuni episodi sono stati diretti dall'esordiente Katsuhisa Yamada che nonostante la giovanissima età diventa ben presto uno dei membri più validi della Topcraft. Sempre nel 1972 hanno visto la luce altri tre disegni animati realizzati per la medesima casa di produzione: TOM SAWYER, 20.000 LEAGUES UNDER THE SEA e uno special dedicato al campione di baseball Willie Mays. L`anno seguente, col fallimento della Mushi Production e con la sospensione degli impegni con l`estero da parte della Toei Doga, la Topcraft rimane l`unica unità produttiva al servizio della società di Arthur Rankin Jr. e Jules Bass. Tuttavia, nel biennio 73/74, dall`America non arrivano sceneggiature e lo studio, che non può permettersi di rimanere inattivo, prende diverse commesse dalla connazionale Eiken (curando vari episodi di alcune serie sconosciute in Italia). Per la Rankin/Bass era stato solamente realizzato un film-pilota di un mai trasmesso seguito di 20.000 LEAGUES UNDER THE SEA.
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/rabbitt[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Finalmente nel dicembre del 1974 arriva la commessa per un cortometraggio a sfondo natalizio, dal titolo TWAS' THE NIGHT BEFORE CHRISTMAS e scritto da Jerome Coopersmith. Dopo aver contribuito marginalmente alle animazioni di alcune puntate di KAGAKU NINJATAI GATCHAMAN per conto della Tatsunoko, lo studio realizza su sceneggiatura di Julian P. Gardner uno special di 24 minuti intitolato THE FIRST EASTER RABBIT, trasmesso dalla rete televisiva NBC nel 1975. I fondali sono di Minoru Nishida. Frosty, il protagonista dello special per la TV (datato 1976) WINTER WONDERLAND, comparve per la la prima volta nel `69 in FROSTY THE SNOWMAN, anch`esso commissionato in Giappone e più precisamente alla Mushi Productions di Osamu Tezuka. Questo ennesimo seguito viene creato dal cartoonist Paul Coker Jr e Tsuguyuki Kubo. Lo special è animato da Hidemi Kubo, Tadakatsu Yoshida e Yoshiko Sasaki. Hidemi Kubo ha inoltre curato il layout in due tra le più note serie della Tatsunoko, IPPATSU KANTA KUN e PAUL NO MIRACLE DAISAKUSEN.
L`animazione di questi tre special per la TV viene curata dal giovane e valente Kazuyuki Kobayashi, promosso a supervisore dei disegni dopo solo due anni trascorsi nella sezione intercalazioni (di norma occorrono non meno di cinque anni per diventarlo).

1977-1979:
Il 1977 si apre guardando al mercato europeo: Annette Tison e Talus Taylor creano i BARBAPAPA`, buffi esseri gommosi protagonisti di una serie animata famosa in Italia e persino in Giappone. La prima a non portare il marchio di una major statunitense. E`probabile che nessuno prima dell`uscita del libro "Anime" (ed. Granata Press) sia venuto a conoscenza che l`animazione è stata realizzata in Giappone e in particolare dalla Topcraft, il quale, per la prima volta dalla sua fondazione, lavora per la olandese Frank Femhers Productions. Gran parte dei numerosi episodi, circa 150, sono stati diretti da Katsuhisa Yamada e Koichi Sasaki. Si conosce ben poco sullo staff di un'altra serie televisiva, realizzata per l'Olanda, dal titolo DOKTOR SNUGGLES. Ad eccezione del fatto che Tsuguyuki Kubo ha realizzato parte degli storyboard.


[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/hobbit06[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\'] Dall`Olanda verso l`Inghilterra. A quarant`anni dalla pubblicazione di THE HOBBIT di J.R.R. Tolkien (in cui si raccontano le vicende di Bilbo e Gandalf) i produttori americani mettono in cantiere la sua trasposizione animata e allo studio diretto da Toru Hara vengono visionate le opere di Arthur Rackham, famoso artista specializzato nel creare ambientazioni fantasy. Grazie all`esperienza di Tsuguyuki Kubo, già supervisore dell'animazione in KID POWER, il film in questione può vantare quasi un`ora e mezza di ottima animazione (circa 40.000 disegni). I fondali, curati a regola d`arte, sono opera di Kazuko Itoh e Hidetoshi Kaneko sotto la supervisione di Minoru Nishida, mentre sceneggiatura e regia sono affidate rispettivamente a Romeo Muller e Katsuhisa Yamada. Il film, premiato a suo tempo con il noto Christopher Award, è la prima riduzione televisiva in assoluto del libro scritto da Tolkien. Vera e propria perla è il cofanetto, editato a suo tempo dalla Disney Records, contenente il soundtrack del film: la presenza di un libro e un bellissimo poster, hanno contribuito non poco al progressivo aumento di valore nell`ambito collezionistico. Data la mole di lavoro vengono assunti due giovani intercalatori, Takashi Watanabe e Hidekazu Ohara. Watanabe è oggi un rinomato regista grazie alla serie televisiva SLAYERS. Sempre nel 1977 la Topcraft è nuovamente di aiuto alla Tatsunoko, la quale era stata coinvolta in una coproduzione con la francese Procidis. Durante questa collaborazione, Tomoko Kida, lascia la Tatsunoko per unirsi al reparto editing della Topcraft.
THE LORD OF THE RINGS è il titolo del film uscito l`anno seguente, il quale narra dei fatti accaduti nel primo libro della trilogia scritta da J.R.R.Tolkien. La direzione di questo lungometraggio porta la firma di Ralph Bakshi, uno dei pochi registi americani a credere nell`animazione per adulti. L`adattamento di Peter S. Beagle è più che buono e la direzione artistica degna di nota. Ciò che ha fatto storcere il naso ai fan dell'animazione è stato l`utilizzo di parti dal vero, quasi inesistente nella prima parte ed eccessivo nella seconda (dove i soldati a cavallo sono tutte comparse in carne ed ossa). Una scelta probabilmente dovuta alla scarsa esperienza dello staff non abituato a film di così lunga durata, oppure alla mancanza di tempo a disposizione. Quest`ultimo sembra il motivo più valido, infatti la pellicola risulta incompleta terminando nel bel mezzo di una battaglia e mancando della parte conclusiva della storia.A questa carenza la Rankin/Bass Production supplisce nel 1979 con THE RETURN OF THE KING, bellissimo lungometraggio di 90 minuti realizzato dallo staff di THE HOBBIT. Il film inizia con la cattura di Frodo, ripercorrendo e concludendo la vicenda lasciata in sospeso da Bakshi. Il disegno dei personaggi, riprende quello modellato da Lester Abrams e Tsuguyuki Kubo due anni prima, senza tenere minimamente conto dei disegni di THE LORD OF THE RINGS e facendo emergere in questo modo una sorta di rivalità tra le due case di produzione.
THE HOBBIT e THE RETURN OF THE KING sono stati recentemente rieditati negli U.S.A. dalla Warner Bros, ma in Europa rimangono purtroppo ancora inediti nonostante l`enorme popolarità dei romanzi tolkeniani.


Nell`arco di tempo intercorso fra la lavorazione di questi due titoli, lo studio, porta a termine una versione animata del Christmas Carol di Charles Dickens, intitolata THE STINGIEST MAN IN TOWN e sceneggiata da Romeo Muller. In questa riduzione del famoso libro, Yoshiko Sasaki, Fumiko Kawada e Masahiro Yoshida assumono il ruolo di disegnatori chiave e Kazuko Itoh, sulle precise indicazioni di Kazusuke Yoshihara, riveste la carica di responsabile delle ambientazioni (=direttore artistico). Il costo finale è stato di circa 1.900.000 dollari.

1980-1984:
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/last2[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']A seguito di questi lavori, la ITC Film di Londra (in cooperazione con la Rankin/Bass), decide di scegliere lo studio giapponese per realizzare un lungometraggio intitolato THE LAST UNICORN, tratto da un racconto di Peter S. Beagle. Quest`ultimo firma la sceneggiatura e parte dello storyboard assieme al regista Katsuhisa Yamada, mentre l`animazione, di qualità superiore rispetto ai precedenti film, è diretta ancora una volta da Tsuguyuki Kubo. Le scenografie, curate in ogni minimo dettaglio, sono create da Minoru Nishida, Kazusuke Yoshihara e Mitsuo Iwazaki ed arricchite dagli splendidi colori concepiti da Fukuo Suzuki. Le 1.187 scene che compongono questa pietra miliare del fantasy-animato, sono disegnate tra gli altri da Hidemi Kubo e Kazuyuki Kobayashi, e riprese dall'abile Hiroyasu Omoto coadiuvato da Koji Shiragami. Oltre alla tecnica impeccabile, THE LAST UNICORN si è avvalso di interpreti della levatura di Mia Farrow e Christopher Lee. Mai distribuito in Italia, il film è stato recentemente trasmesso con il titolo DAS LEIZE EHINORN dalla tedesca RTL2 , la quale ha permesso a molti di ammirare la splendida sequenza in cui gli unicorni prendono vita dalle onde del mare. Un'ultima curiosità: Christopher Lee ha partecipato anche nel doppiaggio della versione teutonica.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tfod2[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']L`ultima coproduzione con la Rankin/bass e unica pellicola ad essere giunta in Italia (grazie a Tele+) è basata sull`omonimo libro di Peter Dickinson dal titolo THE FLIGHT OF DRAGONS. Una storia dichiaratamente ecologista ed allo stesso tempo interessante e ben sceneggiata. Come da copione l`adattamento è di Romeo Muller, mentre storyboard e regia sono del veterano Katsuhisa Yamada, affiancato dall`esordiente Fumihiko Takayama. L`animazione è diretta da Kazuyuki Kobayashi e Tsuguyuki Kubo con la realizzazione dei disegni chiave affidata questa volta ad alcuni giovani neoassunti, tra i quali Masuji Kigami, Norio Kaneko e Mariko Aizawa.Le ambientazioni sono realizzate da Mitsuo Iwazaki e Minoru Nishida sulla base dei disegni abbozzati da Kazusuke Yoshihara, il quale, crea alcuni dei migliori fondali mai visti in un film d`animazione e decisamente ispirati all`arte "Naìf". Per il design dei draghi, Hidemi Kubo e Tadakatsu Yoshida si sono rifatti direttamente alle tavole di Wayne Anderson, l'illustratore del libro (alcuni suoi lavori sono stati pubblicati nel secondo volume della collana Miti e Leggende, edita dalla Hobby & Work). Colonna sonora e sigla d`apertura sono opera del musicista Maury Laws che collabora con la Rankin/Bass dall'ormai lontano 1964. Verso la fine di quello stesso anno, siamo nel 1982, la Topcraft realizza l'episodio 45 di JERINKO CHIE. Regia e supervisione dei disegni sono rispettivamente curate da Katsuhisa Yamada e Kazuyuki Kobayashi. Di fatto, questa non è stata la prima collaborazione con la TMS, dal momento che la Topcraft si era già occupata di alcuniepisodi di SHIN LUPIN SANSEI. In seguito, Tsuguyuki Kubo realizza il layout generale per THE CONEHEADS, ennesimo special televisivo prodotto dalla Rankin/Bass. Rimane ancora oggi ignoto lo studio asiatico che lo ha realizzato.
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/miya[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\'][img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/isao[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Nel 1983 in un ufficio dirigenziale di Tokio, Hayao Miyazaki (classe 1941) e Isao Takahata (classe 1935) si scontrano con le richieste del presidente della TMS, il quale voleva che prendessero parte alla realizzazione di LITTLE NEMO, una coproduzione nippo-americana, durante la quale avrebbero dovuto sottostare alle idee dei finanziatori d`oltreoceano. Miyazaki, dopo l'insucesso commerciale di CAGLIOSTRO, era impiegato nella Telecom Animation Film (una subsidiaria della TMS) nell'insegnamento alle giovani leve. Ai due registi nipponici però gli ordini dall`alto non sono mai piaciuti (vedi la fuga dalla Toei nel 1971) e tantomeno se arrivano dall`estero. Destino vuole che anche l'altro progetto che vede impegnato Miyazaki, MEITANTEI HOLMES, viene bloccato a causa di mancanza di fondi da parte della RAI (vedi il mio articolo sulla TMS). Proprio per seguire questa serie televisiva, Miyazaki era stato costretto a interrompere NAUSICAÄ, creando lo scontento presso i lettori di Animage. In seguito, Miyazaki viene convinto dalla casa editrice Tokuma Shoten a realizzare un lungometraggio che segua la trama del manga da lui disegnato. Takahata, il produttore del film, ha il compito di selezionare una casa di produzione in grado di soddisfare la richiesta di circa due ore d`animazione per la primavera del 1984. In quel periodo le grosse società del calibro di Toei, Eiken, Ashi e Tatsunoko avevano abbassato notevolmente la qualità dei loro prodotti a favore della quantità (talmente elevata da richiedere manodopera nella vicina Corea). Solo la TMS poteva contare sul know-how necessario, ma i recenti diverbi e i molti impegni con l`estero avevano portato immediatamente alla sua esclusione. Dopo avere visionato attentamente gli ultimi lavori della Topcraft, Takahata non ha più dubbi. La compagnia guidata da Toru Hara poteva dimostrarsi la migliore nel ricreare le atmosfere fantasy nelle quali vi erano ambientate le vicende della principessa Nausicaä. A quel tempo la Topcraft aveva appena completato la realizzazione di alcune scene per uno sconosciuto film commissionatole da un'altrettanto sconosciuta casa di produzione olandese. Nel maggio dello stesso anno, quindi, Miyazaki lascia definitivamente TMS e raggiunge la misconosciuta casa di produzione ed inizia a lavorare alla pellicola che verrà definita, da critica e pubblico, il suo capolavoro. Il messaggio del film è chiaramente contro la stupidità della guerra e allo stesso tempo ecologista.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/nausicaa_vhs_bvhe_japan[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']L`animazione di NAUSICAÄ viene curata da quel Kazuo Komatsubara che aveva progettato il film GOSHU IL VIOLENCELISTA, e da una ventina di disegnatori tra i quali Kazuyuki Kobayashi e Tadakatsu Yoshida (quest'ultimo ha curato tutte le complesse sequenze in cui compaiono i Mostritarlo). Isao Takahata aveva chiamato inoltre i veterani Yoshinori Kanada, Yoichi Otabe e Noboru Takano, oltre ad alcuni membri della Oh! Production (più precisamente Kitaro Kosaka e Tadashi Fukuda). Nello staff compaiono i nomi del 23enne disegnatore Hideaki Anno e del 20enne intercalatore Mahiro Maeda. Entrambi, il primo come regista e il secondo come meka designer, realizzeranno una delle serie televisive più amate del 1989, FUSHIGI NO UMI NO NADIA per la Gainax. [img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/bscap004.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']A tempo stesso Maeda continuerà la collaborazione con lo Studio Ghibli nel ruolo di disegnatore. La supervisione artistica è affidata a Mitsuki Nakamura, mentre la tavolozza dei colori, identica a quella di THE LAST UNICORN, porta la firma di Fukuo Suzuki. Prendono parte alla realizzazione anche Yoshiko Sasaki, Masahiro Yoshida, Mahiro Maeda e Umanosuke Iida (con il soprannome di "Tsutomu", quest`ultimo, sarà presente nel prossimo film di Miyazaki in qualità di assistente alla regia). Grazie al fondamentale contributo di altri studi minori, KAZE NO TANI NO NAUSICAÄ viene terminato a tempo di record e distribuito nel marzo del 1984. Il numero di fotogrammi usati, circa 56.000, è incredibilmente inferiore ai 75.000 di THE LAST UNICORN: il film prodotto dalla ITC, essendo destinato all`esigente pubblico americano, necessitava di un`animazione di alta qualità, mentre NAUSICAÄ, creato per il mercato nipponico, ha il suo punto di forza nelle spettacolari e sofisticate inquadrature (curate da Koji Shiragami). Trasmesso in Italia dalla RAI sul finire degli anni ottanta, NAUSICAÄ, ha goduto di un ottimo doppiaggio ma nello stesso tempo ha subito la mutilazione di alcune sequenze. Alla stesura della sceneggiatura partecipa inizialmente Kazunori Ito, ma nei credits finali il suo nome non compare, lasciando presagire una repentina fuga a causa di incomprensioni con il regista. Tsuguyuki Kubo e Tadakatsu Yoshida erano contemporaneamente impegnati nella lavorazione del lungometraggio MACROSS AI OBOTEMAISUKA su commissione della Tatsunoko Production.

1985-1988:[/size]
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/laputa[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Nel 1985 la Topcraft cambiò nome e divento Studio Ghibli (Ghibli è il nome degli aroplani italiani referiti da Miyazaki). Dopo il successo di Nausicaa, nel 1985 Hayao Miyazaki, insieme a Takahata e alla Tokuma Shoten Publishing Co. Ltd, fonda lo Studio Ghibli. La prima opera che nacque da questo formidabile team fu “TENKUU NO SHIRO LAPUTA” ( Laputa, Castle in the Sky). Prodotto tra il giugno 1985 e il luglio dell’1986, e uscito nelle sale il 2 agosto di quello stesso anno, non tradì le aspettative né dei fan né dello Studio stesso, che si apprestava a diventare uno dei più rinomati studi di animazione del mondo. Lo stesso Miyazaki era scettico riguardo alla sopravvivenza del neonato Studio Ghibli, ma Laputa resistette e superò qualsiasi dubbio e fu premiato, in Giappone, come miglior film d’animazione del 1986!
Miyazaki disegnò ogni cosa nel film, dai mezzi volanti di Dora ai robot dell’isola di Laputa, curando personalmente ogni particolare e riprendendo molti dei temi (così come i paesaggi) già trattati nel precedente Nausicaa e in Conan quali l'ecologismo, l'antimilitarismo, l'avversione per la sete di potere umana e la fiducia, malgrado tutto, in sentimenti come l’amore e l’amicizia.
Questo film è uno di quello che ha più influenzato il mondo dell'animazione a partire da Hideaki Anno che ha preso molto da questo capolavoro miyazakiano per creare uno dei suoi più celebri lavori - "Fushigi no Umi no Nadia" - fino ad arrivare al recente Atlantis, di produzione Disney.
Nel 1987 lo Studio Ghibli sviluppò due lungometraggi contemporaneamente.
Il primo, HOTARU NO HAKA (Grave of the Fireflies), fu diretto da Isao Takahata e si ispirava a una vera storia scritta da Akinori Nosaka incentrata sui tragici fatti della seconda guerra mondiale. All'interno dell'anime si può ritrovare un chiaro messaggio contro la guerra e le conseguenze che da essa derivano.
Il secondo sarebbe dovuto essere un cortometraggio d'accompagnamento di Hotaku no Haka ma in fase di produzione arrivò all'attuale lunghezza (86 minuti). TONARI NO TOTORO, questo il suo nome, fu diretto da Hayao Miyazaki e si discosta radicalmente dal precedente lavoro. Si tratta infatti di è una tenera favola adattissima ai bambini, ma che, come il resto della produzione targata Ghibli, è adatta a tutti. C'è da dire che ebbe anche un notevole successo commerciale dovuto più al merchandising che per il film in sé.
I due film furono distribuiti dalla Toho's Cinema ma ebbero un successo molto al di sotto delle aspettative, soprattutto tenendo conto degli alti costi di produzione.


1989-1992:[/size]
Quando sembrava che l' avventura dello Studio Ghibli fosse giunta al capolinea, Toshio Suzuki convince Miyazaki a realizzare un lungometraggio basato su un romanzo per l`infanzia di Eiko Kadono in cui si raccontano le avventure di una piccola apprendista strega al servizio di una società di consegne a domicilio. [img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/kiki[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Miyazaki accetta e così MAJO NO TAKKYUBIN (Kiki's Delivery Service) diventa il successo definitivo, in quanto gli incassi superano di gran lunga quelli dei precedenti titoli nonostante il soggetto non sia di Hayao Miyazaki. Ancora una volta, il bravo Yoshinori Kanada (disegntore free-lance che, da NAUSICAÄ in poi, sarà presente in ogni film di Miyazaki), Shoetsu Hane e il co-supervisore dell'animazione Yoshifumi Kondo, impreziosiscono l`opera con sequenze da moviola, lanciando così lo Studio Ghibli nel firmamento delle maggiori case di produzione mondiali. Dopo qualche mese dall`uscita della pellicola, Toshio Suzuki (redattore della Tokuma) diventa il direttore dello studio e tutti gli animatori, grazie al sostegno economico della casa editrice nipponica, vengono assunti con stipendio fisso mensile. D`ora in avanti un insucesso al botteghino avrebbe potuto essere fatale per Miyazaki e soci. Da questo momento inoltre, lo Studio Ghibli partecipa a produzioni su commissione di altre ditte, fra le quali, GIANT ROBOT, EVANGELION e il recente SPRIGGAN, in cui nei credits compare il nome della nostra connazionale Alexandra Weirauch (entrata nel 1995 dopo una rigida selezione).
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/opp[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Il primo lungometraggio dell`era Suzuki è un rischioso adattamento di un manga, all`epoca, non molto famoso presso i lettori nipponici. Il coraggio del produttore, l`abile direzione del maestro Isao Takahata e i personaggi delineati da Yoshifumi Kondo conquistano però il cuore del pubblico. OMOIDE POROPORO diventa in questo modo il film giapponese più visto del 1991. L'animazione è stata supervisionata dal sopra citato Yoshifumi Kondo assieme ad Yoshiharu Sato e al valente Katsuya Kondo (nessuna parentela con Yoshifumi). Hanno partecipato in qualità di animatori chiave Megumi Kagawa, Shuetsu Hane, Mahiro Maeda e Junko Ikeda (ognuno dei quali aveva lavorato in NAUSICAÄ). Direttamaente dal team esecutivo di LAPUTA vengono riconvocati anche Masako Shinohara, Masaaki Endo e Noriko Moritomo (la quale era stata una delle prime dipendenti a lasciare la Nippon Animation per raggiungere lo Studio Ghibli). Infine, nei credits, compare per la prima volta il nome di Masashi Ando, all'epoca intercalatore e succesivamente animatore chiave e supervisore dei disegni. Toru Hara, rimasto in veste di coordinatore dopo l'arrivo di Toshio Suzuki, sidimette dopo circa sette anni di permanenza perchè riteneva i costi per la nuova struttura troppo elevati.
Hayao Miyazaki, da sempre appassionato di volo e con un buon ricordo dei paesaggi incontrati in Italia (in uno dei suoi viaggi all`estero), vi ambienta in quest`ultimi i personaggi della sua nuova opera: KURENAI NO BUTA (Porco Rosso). La storia si svolge durante gli anni venti e narra delle vicende di un pilota sfigurato avente le sembianze di un maiale; a detta dello stesso regista "un progetto personale e alquanto poco commerciale". La colonna sonora è composta da Jo Hisaishi (noto in Italia per L`ESTATE DI KIKUJIRO), collaboratore della NHK-TV e autore preferito da Miyazaki, il quale lo ha voluto in tutti i suoi film per il grande schermo.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/porco[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Distribuito nel luglio del 92, non solo polverizza gli incassi di MAJO NO TAKKYUBIN, ma si piazza al primo posto della classifica dei film più visti dell`anno (lasciandosi alle spalle titoli di cassetta come ALIEN 3 e HOOK). Miyazaki ha saputo assemblare uno staff eccezionale che comprende tutti i talenti dello studio, tra cui Yoshifumi Kondo, Yoshiharu Sato, Yoshinori Kanada, Mahiro Maeda, Masaaki Endo, Masako Shinohara e Noriko Moritomo. Subito dopo la post-produzione di questo lungometraggio e per volere di Miyazaki, lo Studio Ghibli, si trasferisce in un sobborgo residenziale di Tokyo: uno dei pochi rimasti a disporre di numerose aree verdi (fino a quel momento era stato utilizzato il vecchio e ormai inadeguato stabile situato nel congestionato distretto di Kichijoji). L'atmosfera per questo nuovo successo al botteghino viene purtroppo funestata dalla notizia della morte di Yasuji Mori. Mori era stato uno dei fondatori della Nippon Eigasha (oggi Toei Animation) e aveva cresciuto molti animatori che hanno lavorato per lo Studio Ghibli, fra i quali anche Hayao Miyazaki.

1993-1996:
Il primo (e ad oggi l`unico) special per la televisione, UMI GA KIKOERU, viene realizzato nel 1993, prendendo come soggetto un romanzo pubblicato dalla Tokuma Shoten. La direzione è affidata a un free-lance di nome Tomomi Mochizuki (legato alla Asiado Prod.) con i personaggi caratterizzati ancora una volta dal bravo Katsuya Kondo, che in questa circostanza veste anche il ruolo di supervisore dei disegni. Partecipano all`animazione gli esperti disegnatori Masaaki Endo e Masako Shinohara, con al seguito numerosi giovani cresciuti all`interno della struttura fondata nel 1985, tra cui Takeshi Inamura e Masashi Ando. Inoltre, in questo momento il nome dello studio non viene associato a quello di Hayao Miyazaki o Isao Takahata, entrambi impegnati sul progetto del prossimo film destinato al circuito cinematografico. Il ritorno di Isao Takahata alla regia arriva il 16 luglio 1994 con un lungometraggio di ben due ore, dal titolo HEISEI TANUKI GASSEN PONPOKO. I temi trattati, da sempre molto cari ai due autori (dieci anni prima NAUSICAÄ riceveva un premio dal WWF), sono ecologia e urbanizzazione selvaggia, quest`ultimo un problema molto sentito in Giappone. La supervisione artistica porta la firma di Kazuo Oga, uno degli artisti più apprezzati per quanto riguarda le scenografie, mentre la direzione dell`animazione è assegnata al team che in precedenza si era occupato di KURENAI NO BUTA: Megumi Kagawa e Toshio Kawaguchi (entrato nello studio in veste di autore del layout per la sigla iniziale di LAPUTA). Finalmente anche per il giovane Takehiro Noda arriva la promozione a disegnatore chiave. Noda aveva realizzato le intercalazioni in alcuni precedenti films. Per l`ennesima volta, la pellicola prodotta da Toshio Suzuki, risulta essere la più vista tra tutte quelle di origine nipponica, superando persino un capolavoro come SCHINDLER'S LIST e il discusso THE LION KING. Parte del meritato successo va al supporto di alcuni tra i più noti disegnatori della Telecom, Kazuhide Tomonaga e Nobuo Tomizawa (i quali avevano fondato quello studio assieme al noto Yasuo Otsuka).
L`anno seguente, assieme al lungometraggio MIMI O SUMESEBA, arriva l`esordio nel ruolo di regista per l`esperto character designer Yoshifumi Kondo. Il soggetto del film, dal quale Hayao Miyazaki ricava la sceneggiatura, proviene da un manga di Hirogi Aoi pubblicato dalla casa editrice Shueisha. La direzione artistica è affidata al 32enne Satoshi Kuroda, dipendente stipendiato dello studio a partire dal 1991, ma già nello staff addetto alla creazione dei fondali in MAJO NO TAKKYUBIN (a fianco di Hidetoshi Kaneko e Kazuo Oga). I personaggi sono curati da Kitaro Kosaka. Parallelamente a questa produzione, viene realizzato un cortometraggio musicale commissionato dal gruppo pop-rock Chase & Aska a sfondo fanta-ambientalista dal titolo ON YOUR MARK, ideato e diretto dal papà di NAUSICAA con il supporto di Masashi Ando alla supervisione dei disegni e di Yoji Takeshige alla supervisione dei fondali.
Durate l`estate 1996 arriva una notizia sorprendente: la Disney, che da un decennio attingeva a piene mani dall`animazione Made in Japan (per le proprie serie televisive e film), firma un accordo con la Tokuma Shoten. Quest`ultimo riguarda la distribuzione in occidente dei film dello Studio Ghibli (assieme a NAUSICAÄ), a partire da quel MONONOKE HIME ancora in fase di realizzazione e previsto per la fine dell`anno. Inoltre la divisione nipponica di Buena Vista si promette di finanziare tutti i prossimi lavori dello studio diretto da Toshio Suzuki (sic). Dopo tredici anni, questo lavoro segnerà per Hayao Miyazaki la seconda incursione nel genere fantasy, questa volta però ambientato nel medioevo nipponico e lontano dall`immaginario del pubblico europeo.

1997-adesso:
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/mononoke_poster[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']MONONOKE HIME, dopo interminabili ritardi causati dall`elevato numero di fotogrammi da inchiostrare e colorare, vede la luce solo nel luglio 1997. Di conseguenza lo Studio Ghibli ricorre per la prima volta all'abilità e alla velocità dei "cugini" coreani. Infatti parte della colorazione digitale è stata effettuata dalla DR-Movie. Gli studi di Seul, dagli anni 80 ad oggi, hanno prodotto numerose serie televisive per conto delle compagnie americane e giapponesi. Imponente lo staff esecutivo che conta circa duecento addetti, tra i quali i disegnatori che hanno seguito Miyazaki dai tempi della fondazione dello Studio Ghibli, Megumi Kagawa, Masaaki Endo, Toshio Kawaguchi, Noriko Moritomo, Masako Shinohara e i giovani Takeshi Inamura e Takehiro Noda. Come sempre, in tutti i film del famoso studio, ha collaborato l'abile staff della Oh! Production, casa che ha cresciuto il supervisore ai disegni Kitaro Kosaka. La continuità dei disegni, oltre che dal sopracitato Kitaro Kosaka, è curata da altri due artisti: Masashi Ando e un Yoshifumi Kondo alla sua ultima collaborazione con il mondo della fantasia, prima della prematura morte arrivata l`anno seguente a soli 48 anni. Le bellissime e numerose scenografie portano la firma dei migliori autori del settore, tra i quali Kazuo Oga, Nizo Yamamoto e Satoshi Kuroda. Il pubblico, premia l`immane sforzo compiuto dallo staff accorrendo in massa nei cinema. Alla fine della stagione la pellicola è saldamente prima in classifica. La Disney, rimane invece perplessa dalla massiccia dose di violenza presente nel film decidendosi di distribuirlo nelle sale americane solo alla fine del 1999, peraltro mediante la controllata Miramax. Gli altri titoli dovrebbero essere distribuiti senza problemi con il marchio Buena Vista International. Finalmente, dopo diverse anteprime più o meno ufficiali e con due anni d'attesa, PRINCIPESSA MONONOKE (questo il nome del film in Italia) ha trovato spazio anche nelle sale italiane. La distribuzione, pessima come per tutti i prodotti del Sol Levante, è stata curata dalla Buena Vista Italia.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/sen_poster_front[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']La prima co-produzione con la Disney è il divertente TONARI NO YAMADA KUN diretto da IsaoTakahata. Miyazaki non ha contribuito alla realizzazione del film, in quanto ere completamente esausto dopo avere passato tre anni al lavoro su MONONOKE HIME. In realtà questa non è la prima volta che le strip di Hisaichi Ishii vengono portante sul grande schermo. Nel 1986, peraltro con scarso riscontro, era stato prodotto dalla Group Tac un lungometraggio intitolato OJA MANGA YAMADA KUN. Allo Studio Ghibli, quindi, erano tutti dubbiosi dal momento che il film sembrava troppo distante rispetto ai precedenti lavori. Anche Toshio Suzuki esitava a dare il via, ma allo stesso tempo era un grande ammiratore del manga originale. Il layout generale porta la firma del veterano Yoshiyuki Momose, uno dei più importanti collaboratori dello studio dal momento che ha partecipato al fianco di Takahata in ognuno dei suoi film. L'unica certezza riguardo al passato professionale di Momose è la breve militanza presso la Visual 80. Tuttavia il successo è stato abbastanza modesto, tanto che TONARI NO YAMADA KUN può essere definito l'unico flop dello Studio Ghibli gestione Suzuki. Il film segna comunque l'importante e defnitiva svolta a favore della tecnica digitale. Nessun disegno è stato infatti colorato per mezzo della tecnica tradizionale, tagliando così i suoi elevatissimi costi. Ben diverso, in materia di incassi, è stato il destino di SEN NO CHIHIRO KAMIKAKUSHI diretto da Miyazaki. Il film ha incassato oltre qualsiasi aspettativa, stabilendo un nuovo record nel mercato cinematografico nipponico. Questo film rappresenta per Miyazaki il ritorno alla spiritualità di TONARI NO TOTORO. Nonostante le scene d'azione siano relativamente poche, la qualità tecnica ha settato nuovi standard per quanto riguarda l'animazione giapponese, grazie sopratutto all'abilità di Masahi Ando, Kitaro Kosaka e Megumi Kagawa. Un imponente impatto visivo lo suscitano anche gli splendidi fondali, i quali sono stati curati da un Yoji Takeshige in ottima forma. Takeshige è nato a Philadelphia nel 1964 è ha partecipato nel team di rifiniture sfondi in TONARI NO TOTORO e OMOIDE POROPORO. Questo nuovo capolavoro è inoltre il film più premiato tra quelli prodotti dallo studio di Toshio Suzuki. Ha vinto un prestigioso Orso d'Oro al Festival di Berlino, alcuni Annie Awards e l'importante Christopher Award. Infine, ma non meno importante, una meritata candidatura all'Oscar, sebbene Disney avesse già altri due suoi film in concorso. Grazie ai successi di critica ricevuti negli USA, SEN TO CHIHIRO ha vinto l'Oscar come migliore film d'animazione. Miyazaki ha però preferito non recarsi a Los Angeles, forse a causa della nuova crisi internazionale. Il prossimo film targato Ghibli ha subito un ennesimo ritardo. Dovrebbe venire completato per l'estate del 2004. La causa principale è stato l'abbandono del regista Mamoru Hosoda. La regia di HOWL NO UGOKU SHIRO è oggi accreditata a Hayao Miyazaki. Nel frattempo lo Studio Ghibli è al lavoro sull'atteso sequel di GHOST IN THE SHELL, prodotto nuovamente dalla Production IG (e questa potrebbe essere una sorpresa visto che Miyazaki e Takahata non hanno mai gradito associare il nome dello studio a film troppo violenti).
In questi anni lo Studio Ghibli è diventato un effige di qualità, una realtà incontrastata nel mondo dell'animazione mondiale in grado di portare al successo i generi più disparati, da quello pluriabusato del post-nucleare, classici basati sulle opere degli autori del vecchio continente, maiali volanti, fumetti per ragazze a leggende giapponesi pressochè sconosciute presso il pubblico occidentale.
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« Risposta #2 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:54:48 »

[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]BIBLIOGRAFIA [/size]


HAYAO MIYAZAKI - 宮崎駿: [/size]


[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/portrait_new[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Nasce il 5 gennaio 1941, a Tokyo. È figlio di Katsuji Miyazaki, amministratore della Miyazaki Airplane, un’azienda che allora produceva i timoni dei famigerati aerei da combattimento giapponesi, gli Zero; questo fatto segnerà senza ombra di dubbio la sua esistenza e la sua smodata ed evidentemente fanatica passione per il volo in generale, ed in particolare per gli apparecchi volanti che precedettero la seconda guerra mondiale.
Eclettico, carismatico ed esigente, le doti che lo consacreranno al successo, Miyazaki è capace di indossare con agilità e scioltezza le diverse vesti di autore completo, ideatore, regista, sceneggiatore, produttore, ed in passato, per lungo tempo, anche di animatore (ruolo che in fondo ricopre anche ora, vista la sua proverbiale e spontanea meticolosità, e la sua dedizione al lavoro, che lo "costringono" a corregge i disegni "mal riusciti" dei suoi collaboratori). Naturalmente Miyazaki è anche un apprezzato ed agognato fumettista, ma la sua produzione è sempre stata esigua, forse anche perché, ironicamente, egli si considera un pessimo autore di fumetti. In Giappone è unanimemente riconosciuto come il degno successore di Osamu Tezuka, e solo ultimamente sta ricevendo un graduale ma inevitabile e meritato riconoscimento da parte anche del pubblico e della critica internazionale. Infatti il contrastato e discusso accordo distributivo tra l’imponente casa di produzione giapponese, la Tokuma Shoten, ed il colossale impero economico della Disney, ha permesso (finora blandamente) e permetterà (ci auguriamo...) la proiezione delle sue opere e quello dello Studio Ghibli anche nelle sale occidentali.
Inizia la sua carriera nel 1963 come animatore presso gli studi della Toei Doga, con i quali realizzerà diverse serie "classici" dell’animazione nipponica. La sua incredibile abilità, i suoi meravigliosi disegni e le sue stupefacenti idee, lo imporranno in breve tempo all’attenzione dei dirigenti che ben presto gli affideranno incarichi di rilevante responsabilità. Nel 1971 si trasferisce con l’illustre collega, amico e "rivale" Isao Takahata, alla A-Pro ed in seguito, nel ‘73 alla Nippon Animation. In questo periodo gli viene affidata la regia di molti episodi della prima e mitica serie del celeberrimo Lupin III, e successivamente contribuisce in modo sostanziale alla realizzazione dell’altrettanto famoso Heidi. Dirige, per intero stavolta, la sua prima serie televisiva, Conan, il ragazzo del futuro, nel ’78; questo è davvero il suo primo lavoro completo: oltre alla regia, cura il character design, il mechanical design, il layout e lo storyboard. Il cartone è tratto dal romanzo di fantascienza The Incredible Tide, di Alexander Key, e segna veramente un solco nella storia dell’intera animazione nipponica e non. Miyazaki preleva la storia e, senza stravolgerla inutilmente, ne perfeziona la trama, ne lima i difetti e le sporadiche ingenuità e la plasma conferendole quel suo inconfondibile tocco di magia che la differenzierà in meglio dal romanzo ispiratore. Nel 1979, trasferitosi alla Tokyo Movie Shinsha, dirige il suo primo film cinematografico: Lupin III: il Castello di Cagliostro, un’altra pietra miliare dei cartoons e anche, aggiungerei senza temiore di essere smentito, della "canonica" cinematografia mondiale. Nell’arco di tempo seguente, il poliedrico e prolifico autore, si divide tra la realizzazione di un paio di suoi manga (Nausicaä e The Journey of Shuna, uno stupendo fumetto interamente colorato ad acquarello) e alcuni lavori per l’animazione, tra cui due episodi da cineteca della seconda serie di Lupin III, il 145° e il 155° , la serie Il fiuto di Sherlock Holmes in collaborazione con la RAI e con lo studio di animazione di Marco Pagot, ed altre collaborazioni minori. Nel 1984 si arriva alla realizzazione del lungometraggio di Nausicaä of the Valley of Wind, basato sul suo stesso manga iniziato - ed allora non ancora concluso - due anni prima. Il film è un successo straordinario e questo spinge la coppia Miyazaki e Takahata, a fondare un nuovo studio di animazione, lo Studio Ghibli, anche se i due autori si distaccano sensibilmente l’uno dall’altro, per tematiche, stile, approccio e mentalità: l’uno, Takahata, intimista, narratore del semplice e spesso difficile vivere quotidiano, drammatico e a volte scottante, ma anche dolce e sentimentale; l’altro, Miyazaki, avventuroso, epico e trascinante, legato in modo imprescindibile alla sfera del fantastico, ma anche lui spiccatamente nostalgico, meditativo, in una parola sola, fiabesco. Ciò che li lega e li contaddistingue dagli altri, è però quella permeante aura di geniale creatività, la loro capacità unica di trasporre la poesia in immagini, e questo li accomuna più di ogni altra divergenza. Tra il 1986 e il ‘97 lo studio darà vita a ben cinque lungometraggio da lui stesso diretti, Laputa: Castle in the Sky (avventura fantastica - ispirata al quarto capitolo de I Viaggi di Gulliver - vissuta in un mondo alternativo e leggendario in cui i protagonisti inseguono la riscoperta della mitica isola volante di Laputa), My Neighbor Totoro (storia con un pacioccoso e batuffoloso essere) del 1988, Kiki’s Delivery Service ‘89, Porco Rosso del ‘92 (sulle volanti peripezie di un’aviatore italiano con la faccia di un maiale [9]), e ne produrrà altri tre, tutti accolti con favore sia dal botteghino che dalla critica. In particolar modo, l’ultima creazione di Miyazaki-san da lui stesso diretta, La Principessa Mononoke (purtroppo "distribuita" quest’estate anche in Italia, ma solamente in una dozzina di pellicole), sbanca il box office nipponico ed incassa la bellezza di 150 milioni di dollari, secondo incasso di sempre nella storia, dietro solamente all’inarrivabile Titanic. Al momento è al lavoro su un nuovo film - uscita programmata per l’estate del 2001 - di genere sempre fantastico-avventuroso (una bambina che vaga nella Terra degli Spiriti cercando di far tornare umani i suoi genitori in precedenza trasformatisi in maiali [10]), in puro stile "miyazakiano".


ISAO TAKAHATA - 高畑勲:

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/takahata[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Nato il 29 ottobre 1935 a Mie, si laureò nell'Università di Tokio, la più prestigiosa del Giappone e nel 1959 si unì allo studio di animazione Toei Douga, recentemente fondato. Qui conobbe e divenne amico di Miyazaki, grazie alle loro comuni lotte sindacali, un impegno politico che li vide protagonisti come presidente e vicepresidente dell'unione dei lavoratori della Toei Douga.
Fin dall'inizio della sua carriera intraprese la strada della regia, e il suo primo film "Horus: The Prince of the Sun" ("la spada del sole", del 1968) è ancora considerato come uno dei più grandi esempi di animazione giapponese. Questo film ebbe inizio nel 1965 e vide la presenza di Miyazaki come animatore (e anche della futura moglie di Miyazaki, Akemi Ota). Vedendola come una delle ultime possibilità di fare del "cinema di autore", prima che prendesse il sopravvento la Televisione (con relativa commercializzazione e banalizzazione dei contenuti). Takahata, Miyazaki e Yasuo Otsuka (animation director) fecero il patto di prendersi tutto il tempo necessario per finire assieme il film. Così c’impiegarono 3 anni invece degli 8 mesi previsti.
Takahata e Miyazaki continuarono a lavorare in coppia come regista-animatore in molte serie, da "Lupin III", "Heidi", "Marco, dagli Appennini alle Ande", "Anna dai capelli rossi".
Quando la Tokuma propose a Miyazaki di realizzare la versione animata del suo manga su Nausicaä, l'unica condizione posta da Miyazaki fu di avere Takahata come produttore. Questa era la prima volta che Takahata lavorò come produttore, ma fece un gran lavoro. Produsse anche il successivo film di Miyazaki "Laputa, castello nel cielo" (1986). Nel 1988 diresse il suo primo film per lo Studio Ghibli, "Una tomba per le Lucciole", a cui seguirono "Gocce di Ricordi", "Pom Poko", "My Neighbors the Yamada". Lavorò anche come direttore musicale in "Kiki's delivery service" e produttore in "Umi ga Kikoeru".


JOE HISAISHI - 久石譲:[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/hisaishi[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Nato il 6 dicembre 1950 come Mamoru Fujisawa a Nagano, iniziò subito la sua carriera di compositore/musicista mentre frequentava l'università di Kunitachi. Nel 1982 esce l'album "Information", questo disco colpì a tal punto i discografici che l'anno sucessivo lo proposero ad Hayao Miyazaki che stava giusto cercando un compositore per il film Kaze no Tani no Naushika (Nausicaä della Valle del Vento).
Da qui strinse una collaborazione con lo Studio Ghibli che dura tuttora, tra i maggiori successi musicati da Hisaishi: Laputa, Kiki's Delivery Service, Porco Rosso, Mononoke Hime e Sen to Chihiro no kamikakushi.
Nel 1991 Joe Hisaishi incontra, lavorando alla colonna sonora di Ano natsu, ichiban shizukana umi (Silenzio sul mare), il regista Takeshi 'beat' Kitano, con il quale stringerà un legame realizzando le musiche per tutti i film sucessivi.
Nel 2001 dopo più di 50 album all'attivo di vario genere, collabora per la prima volta al di fuori del Giappone con il regista francese Olivier Dahan, musicando il film Le Petit poucet (Pollicino).
Curiosità: il suo nome "Hisaishi Joe" deriva da una storpiatura di "Quincy Jones", il kanji per "Hisaishi" può essere interpretato anche come "Kuishi", molto simile alla pronuncia giapponese di "Quincy", "Joe" ovviamente deriva da "Jones". Hisaishi scelse questo nome d'arte come omaggio al grande compositore/musicista americano.

KATSUYA KONDOU - 近藤勝也:

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/k_kondou.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\'] Katsuya Kondou (anche chiamato "Kondo") è uno dei migliori animatori dello Studio Ghibli. Nato il 2 Giugno del 1963, ha collaborato alla produzione dei film dello Studio Ghibli già dal 1986 con Laputa. Fu direttore di animazione per "Kiki's Delivery Service", "Only Yesterday" e "I Can Hear the Sea". Sviluppò il character designs di Kiki e di I Can Hear the Sea, inoltre lavorò come key animator in "Mononoke Hime" e in "Yamada-kun".

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« Risposta #3 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:55:26 »

FILMATOGRAFIA (immagini e info by Studio Ghibli Italian Fun Site & nausicaa.net)[/size]

Studio Ghibli Films directed by HAYAO MIYAZAKI :

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_nausicaa[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Nausicaä della Valle del Vento
Titolo originale: Kaze no Tani no Naushika
Anno: 1984
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_laputa[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Laputa: Castello nel Cielo
Titolo originale: Tenkuu no Shiro Rapyuta
Anno: 1986
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_totoro[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
My Neighbor Totoro
Titolo originale: Tonari no Totoro
Anno: 1988
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_kiki[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Kiki's delivery service
Titolo originale: Majo no Takkyuubin
Anno: 1989
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_porco[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Porco Rosso
Titolo originale: Kurenai no Buta
Anno: 1992
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/02sora[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
The Sky-Colored Seed
Titolo originale: Sora Iro no Tane
Anno: 1992
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/01nandaro[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
What is it?
Titolo originale: Nandarou
Anno: 1992
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/yourmark[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
On Your Mark
Anno: 1995
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA


[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_mononoke[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
La Principessa Mononoke
Titolo originale: Mononoke Hime
Anno: 1997
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_spirited[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
La Città Incantata
Titolo originale: Sen to Chihiro no Kamikakushi
Anno: 2001
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/animation_howlcastle[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Howl's Moving Castle
Titolo originale: Hauru no Ugoku Shiro
Anno: 2004/2005 (Che?!?)
Lingua disponobile: in uscita


Studio Ghibli Films directed by ISAO TAKAHATA:

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_tomba[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Una Tomba per le Lucciole
Titolo originale: Hotaru no Haka
Anno: 1988
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_onlyyesterday[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Only Yesterday
Titolo originale: Omohide Poro Poro
Anno: 1991
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_pompoko[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Pom Poko
Titolo originale: Heisei Tanuki Gassen Ponpoko
Anno: 1994
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_yamadas[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
My Neighbors the Yamadas
Titolo originale: Houhokekyo Tonari no Yamada-kun
Anno: 1999
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA


Other Films Produced by STUDIO GHIBLI:

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_ocean[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Ocean Waves
Titolo originale: Umi ga Kikoeru
Anno: 1993
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_whisper[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Whisper of the Heart
Titolo originale: Mimi wo Sumaseba
Anno: 1995
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/ghiblies[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Ghiblies
Titolo originale: Giburiizu
Anno: 2000/2002
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ENG

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_ghibli_catreturn[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
The Cat Returns
Titolo originale: Neko no Ongaeshi
Anno: 2002
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA


Pre-Ghibli Films che hanno coinvolto Miyazaki o Takahata:[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/earlier[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
The Adventures of Hols, Prince of the Sun - Ali Baba and the 40 Thieves - Animal Treasure Island - The Flying Ghost Ship - Gulliver's Space Travel - Puss in Boots
Anno: 1963/73
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_panda[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Panda! Go Panda!
Titolo originale: Panda Kopanda
Anno: 1984
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_cagliostro[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Lupin III: Il Castello di Cagliostro
Titolo originale: Rupan Sansei: Terebi to Kariosutoro no Shiro
Anno: 1986
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_chie[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Chie the Brat movie & series
Titolo originale: Jarinko Chie
Anno: 1988
Lingua disponobile: --N.D.--

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_goshu[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Gauche the Cellist
Titolo originale: Sero Hiki no Goushu
Anno: 1988
Lingua disponobile: GIAPPONESE + SUB ITA


Pre-Ghibli Series che hanno coinvolto Miyazaki o Takahata:[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_lupin[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Lupin III TV: Prima e Seconda Serie
Titolo originale: Rupan Sansei
Anno: 1971-80
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_heidi[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Heidi
Titolo originale: Arupusu no Shoujo Haiji
Anno: 1974
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_patrash[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Il fedele Patrash (Dog of Flanders)
Titolo originale: Furandaazu no Inu
Anno: 1975
Lingua disponobile: ---N.D.--- (GIAPPONESE)

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_marco[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Marco - Dagli appenini alle ande (3000 Miles in Search of Mother)
Titolo originale: Haha wo Tazunete Sanzenri
Anno: 1976
Lingua disponobile: ---N.D.---

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_rascal[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Rascal, il mio amico orsetto (Rascal the Raccoon)
Titolo originale: Araiguma Rasukaru
Anno: 1977
Lingua disponobile: ---N.D.---

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_peline[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Peline Story
Titolo originale: Periinu Monogatari
Anno: 1978
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_anna[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Anna dai capelli rossi (Anne of Green Gables)
Titolo originale: Akage no An
Anno: 1979
Lingua disponobile: GIAPPONESE

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_conan[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Conan - Il ragazzo del futuro
Titolo originale: Mirai Shounen Konan
Anno: 1978
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_holmes[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Il fiuto di Sherlock Holmes
Titolo originale: Meitantei Houmuzu
Anno: 1981-82
Lingua disponobile: ITALIANO

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/tn_preghibli_chie[1].gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Chie the Brat movie & series
Titolo originale: Jarinko Chie
Anno: 1981-83
Lingua disponobile: --N.D.--
« Ultima modifica: 21 Ottobre , 2004, 02:42:06 da sgammati » Registrato

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« Risposta #4 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:57:02 »

Nausicaä della Valle del Vento[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/nausicaa_vhs_bvhe_japan[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']

Titolo originale: Kaze no tani no Naushika
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: Isao Takahata
Anno: 1984
Genere: Animazione
Durata: 101 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Cinemazone):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/bscap000[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Il secondo lungometraggio di Hayao Miyazaki, datato 1984, è il primo a portare il marchio dello Studio Ghibli, ed è anche il primo in cui molte delle tematiche predilette dal regista vengono fuori in modo chiaro. Questo film, diciamolo subito, è un bellissimo, poetico inno all'ecologismo e al pacifismo, un duro atto d'accusa contro la tendenza umana a distruggere e ad autodistruggersi, e un apologo del rispetto della natura e della vita, in qualunque forma esse si presentino. Nel futuro immaginato da Miyazaki, la Terra è stata devastata da una guerra detta "I sette giorni di fuoco", che ha decimato la popolazione e distrutto l'ecosistema mutandolo. Ora questo ha sviluppato nuove forme di vita, sconosciute e mostruose, mentre le spore della giungla tossica mettono seriamente a repentaglio la sopravvivenza dei villaggi vicini. Eppure, la giungla tossica non è nient'altro che la reazione della natura all'azione nefasta dell'uomo, che con la guerra ha avvelenato il terreno: le nuove specie vegetali che ivi crescono, infatti, non fanno altro che bonificare la terra e l'acqua rilasciando le spore velenose nell'aria. [img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/bscap004.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']La figlia del capo della Valle del Vento, la giovane Nausicaa, è impegnata in una strenua, quanto disperata lotta per la difesa della giungla, di cui ha scoperto la vera natura, e delle specie che vi vivono. Ben presto si troverà al centro di una guerra tra i due vicini regni di Pejite e Tolmekia: quando un aereo di quest'ultimo cade nella Valle, portando un pericoloso carico, la giovane si rende conto che la sopravvivenza della sua comunità, e dell'intera umanità, è a questo punto in grave pericolo.
Visivamente, il film offre un riuscito e calibrato incrocio tra suggestioni post-apocalittiche (ben rappresentate dai villaggi abbandonati caduti preda delle spore), motivi futuristici (gli aereovolanti, retaggio di una tecnologia in gran parte dimenticata) e una visione di stampo fantasy-medioevaleggiante, che è evidente nel look della Valle del Vento e del regno di Pejite. Anche il cyberpunk (motivo in realtà presente per tutto il film: sono stati infatti gli androidi, agli ordini degli uomini, a devastare il pianeta tanti anni prima) viene fuori prepotentemente nelle sequenze del "risveglio" del micidiale robot che i governanti di Tolmekia vogliono usare per distruggere la giungla, e dal suo successivo, impressionante disfacimento. L'aspetto tecnico è, come in tutte le opere del regista, curatissimo. A un character design immediatamente riconoscibile, e che ormai ha fatto scuola, si aggiunge un'altissima qualità dell'animazione, il top per l'epoca, e sequenze d'azione realizzate in modo magistrale. I fondali sono anch'essi disegnati splendidamente, e da soli sono in grado di restituire buona parte dell'atmosfera, sognante o cupa a seconda dei casi, che Miyazaki ha voluto dare alla vicenda. Da segnalare anche le musiche, evocative e di altissimo livello, composte da quel Joe Hisaishi che diventerà d'ora in poi presenza fissa nelle opere del regista.[/div]
« Ultima modifica: 21 Ottobre , 2004, 12:57:17 da sgammati » Registrato

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« Risposta #5 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:57:32 »

Laputa: Castello nel Cielo

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/castle_r2_dvd_uk[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Tenkuu no Shiro Rapyuta
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: Isao Takahata
Anno: 1986
Genere: Animazione
Durata: 124 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Cinemazone):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/laput_1[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Questo film, realizzato nel 1986, è il terzo lungometraggio di Hayao Miyazaki, il secondo a portare il marchio dello Studio Ghibli dopo il precedente Nausicaa (1984). Con quest'ultimo, così come con la serie televisiva Conan, questo film ha in comune l'ambientazione, a metà tra il fiabesco e il futuristico, e le tematiche di base, che sono l'ecologismo, l'antimilitarismo, l'avversione per la sete di potere umana e la fiducia, malgrado tutto, in sentimenti come l’amore e l’amicizia. Qui troviamo una società industriale apparentemente simile alla nostra, che si capisce però essere "regredita" dopo uno sviluppo tecnologico spropositato, che le ha portato danni enormi; la città volante di Laputa, fiore all'occhiello di questa tecnologia, è infatti rimasta deserta a causa dell'atteggiamento irresponsabile e della brama di potere di chi la governava. Un atteggiamento, quello di Miyazaki nei confronti del potere, che appare evidente anche nella caratterizzazione dei personaggi: quelli negativi, qui, sono unicamente quelli dell'esercito, subdoli e folli nella loro brama di dominio; al contrario, i pirati appaiono simpatici, anarchici e un po' pasticcioni, ma anche pieni di umanità, e presto si guadagneranno infatti la fiducia dei due protagonisti.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/laputa01[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Il film parte con un’impostazione tipicamente fiabesca: un ragazzo di nome Pazu, orfano e apprendista in una miniera, scopre un giorno una misteriosa ragazza che sembra discendere lentamente dal cielo. La ragazza, svenuta, porta al collo uno strano medaglione, fatto di una pietra scintillante. Presto, Pazu scoprirà che tanto l'esercito quanto i pirati sono sulle tracce della giovane Sheeta, la quale sembra avere la chiave d'accesso per la leggendaria città di Laputa, regno incantato che fluttua nel cielo.
[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/50.jp_1[1].jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Visivamente, il film è di una bellezza tale da lasciare senza fiato. Prati sconfinati, splendidi scenari, il cielo e le nuvole, il grande segreto da esse rivelato: tutto concorre a creare una meraviglia intrisa di grande poesia. Miyazaki riesce a creare le immagini e l’atmosfera giusta per raggiungere l’obiettivo che qualunque opera fantasy si dovrebbe prefiggere: quello di sorprendere, ammaliare e far sì che lo spettatore si lasci andare alla meraviglia e all’emozione. Un impatto che si deve anche alla splendida colonna sonora di Joe Hisaishi: il tono sognante ed epico del commento musicale contribuisce in modo decisivo alla grande suggestione delle immagini create da Miyazaki e dal suo staff. Il livello tecnico del film è altissimo, e guardandolo oggi non si direbbe affatto che ci si trova di fronte ad una pellicola del 1986: molte produzioni recenti non reggono infatti il confronto. Le animazioni sono perfette, il character design accuratissimo, i fondali splendidamente disegnati. Uno sforzo produttivo enorme, insomma, per un film con un’anima, che, con intelligenza diverte, emoziona e commuove.

Link alla RECE di Fedonair! --> Laputa - Il castello nel cielo[/div]
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« Risposta #6 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:58:10 »

My Neighbor Totoro[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/totoro_r2_dvd.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']

Titolo originale: Tonari no Totoro
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: Yasuyoshi Tokumai
Anno: 1988
Genere: Animazione
Durata: 86 min.



[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Cinemazone):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/article164.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Tonari no Totoro segue di un paio d’anni Laputa: Castle in the Sky e di quattro Nausicaa della valle del vento, ma la distanza con i suoi predecessori è abissale.Ovviamente non parliamo di distanza dal punto di vista qualitatvo, che è sempre in perfetto standard miyazakiano, ma dal punto di vista dell’impegno e della profondità.Apparentemente, infatti, Totoro (e il successivo Kiki’s delivery service) sono l’intermezzo leggero della carriera di Hayao Miyazaki, apertasi con opere che affrontavano temi di indubbio spessore, ripresi poi nel periodo successivo.
Il Totoro del titolo è un guardiano della foresta che solo i bambini possono vedere, ha dei poteri che gli permettono di far crescere le piante, volare ed evocare il Neko Bus, un mezzo di trasporto che viaggia alla velocità della luce, a cui gli alberi fanno spazio quando passa, essendo strettamente connesso con la natura.
E’ lui, Totoro, il fulcro di una storia narrata con toni leggeri e una semplicità, una delicatezza e una modestia sconfinate, ma non ne è il protagonista.
Lo sono, invece, Mei e Satsuki, due ragazzine che si trasferiscono in un cottage di campagna dalla fama di essere stregato, sono le antenate della Chihiro de La città incantata - Spirited Away.
E’ la piccola Mei, quattro anni, la prima ad incontrare Totoro, da cui riceve compagnia e protezione. Per lei, Totoro è l’amico immaginario dell’infanzia, ma allo stesso tempo un valido sostituto per la madre ricoverata in ospedale.
In compagnia di Totoro, le due sorelle vivono una serie di avventura dal sapore magico, ricche di spensieratezza e innocenza. Senza immergerci in intrecci avventurosi, Miyazaki ci mostra la quotidianità della vita domestica della famiglia, di come le ragazzine aiutino il padre, della scuola, con i loro pensieri rivolti alla madre, che resta al centro della narrazione, nonostante la sua assenza fisica.
Il tutto con l’inusuale accettazione da parte del mondo degli adulti, che non si rifiuta di credere alle storie dei bambini, alle apparizioni di Totoro e a tutti gli elementi fantastici che decorano la vicenda. Questo perché gli elementi fantastici, per quanto celebrazione della magia della natura, sono solo un contorno saporito per una storia che ha interessi ben diversi: Totoro, possiamo dire, è un film sulla famiglia, dipinta a tratti in modo idealistico, che ne segue i rapporti, ne esalta i sentimenti, evitando però la facile riaffermazione dell’unità familiare nel finale, chiudendo elegantemente con un’intensa sequenza di immagini statiche.
Dal punto di vista tecnico, lo stile inconfondibile di Miyazaki produce un disegno pulito e dettagliato, semplice ma ricco.
Relativamente statico nell’animazione, il vero punto di forza di Totoro è l’ariosità delle scene, l’enfasi sul mondo della natura che ancora una volta è padrone delle tematiche dell’autore giapponese.
Nella sua innocenza, Totoro è stato premiato dal Ministero dell’Educazione giapponese, ed è indubbia la considerazione che l’opera ha ricevuto in patria.
La purezza che contraddistingue il film ha colpito a fondo il cuore del pubblico giapponese che ne ha fatto un simbolo: non è un caso che Totoro, o meglio la sua silhouette, sia stato eletto marchio dello Studio Ghibli e che ancora oggi la canzone del film venga cantata con affetto dagli appassionati.[/div]
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« Risposta #7 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:58:52 »

Kiki's delivery service[/color][/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/kiki_r2_dvd_uk.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Majo No Takkyubin
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: Isao Takahata
Anno: 1989
Genere: Animazione
Durata: 102 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Wangazine):[/size]

Tratto dalla storia originale di Eiko Kadono pubblicata dalla Fukuinkan Shoten, Kiki's delivery service narra le vicende di una giovane maga, una delle poche rimaste, che compiuti i 13 anni, parte da casa per intraprendere il suo apprendistato che consiste nel stabilirsi per un anno in una città e lì scegliendo un mestiere, affinare le tecniche di maga. [img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/kikisdelivery.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']E' quindi una parodia della vita e del passaggio dal mondo infantile a quello adulto dove le responsabilità cominciano ad essere pesanti e la vita non più semplice come quando i genitori ti fanno da chioccia.Nel suo viaggio alla ricerca di una nuova città in cui vivere, Kiki viene accompagnata da un gatto nero parlante, Jiji, una macchietta comica irresistibile.Kiki, una volta stabilitasi in una splendida città nei pressi del mare, intraprende un po' per caso il lavoro di Pony express, o meglio Broom express, visto che il "veicolo" da lei usato è una scopa di saggina che ha la capacità di volare (come per tutte le streghe). Nel mondo disegnato da Miyazaki, però, le streghe non sono cattive e si riescono a integrare alla perfezione nella società (niente inquisizioni, né roghi) e così fa la nostra piccola eroina che tra alti e bassi riesce piano piano a farsi largo nella società cittadina, facendo amicizia con i suoi coetanei (in particolare con Tonbo) e dividendo l'appartamento con una giovane e simpaticissima coppia di panettieri.
Le ambientazioni sono eccellenti, come è consuetudine dello Studio Ghibli... farebbe scalpore il contrario, di particolare interesse è la caratterizzazione data alla città portuale molto consona allo stile delle città marine mediterranee. Di pregiata fattura sono le architetture delle case e quella della piazza principale dove come è consuetudine vi è la cattedrale. Un ottimo lavoro di ricostruzione.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/z374.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']La direzione delle animazioni è affidata al trittico Kondo (Yoshifumi e Kazuya) Otsuka, che riescono a dare un'impronta lineare a tutto il film, senza sbalzi di livello nella qualità delle animazioni. Eccezionali come sempre, le sequenze in volo, in particolare quelle della parte finale del film.
Il Chara design è affidato a Kazuya Kondo, membro dello Studio Ghibli già da Laputa e partecipe in quasi tutti i lungometraggi della casa, in ruoli diversi. Ultimamente ha caratterizzato i personaggi di alcuni videogames dello Studio Ghibli come Jade Cocoon e del film interamente in computer graphics Umi no Aurora.
La regia di Miyazaki è come sempre il punto di forza del film, riuscendo nell'impensabile nelle sequenze di volo e apportando un coinvolgimento nello spettatore davvero entusiasmante nelle sequenze finali dell'anime, senza accorgervene vi troverete in piedi incollati allo schermo, ad incitare la piccola maga.
Le musiche di Joe Hisaishi sono come sempre evocative e struggenti, accompagnando alla grande ogni vicenda emotiva della piccola protagonista (commovente il momento in cui Kiki si ritrova a rimirare il quadro che la raffigura).
Le due sigle "Rouge no Dengon" e "Ysashisa ni Tsusumaretanata" di Yumi Arai iniziano e concludono magistralmente l'opera.[/div]
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« Risposta #8 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 01:59:26 »

Porco Rosso[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/porco_dvd_r2.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Kurenai no Buta( user posted image )
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi & Tokiko Kato
Produttore: Yasuyoshi Tokuma, Toshio Suzuki
Anno: 1992
Genere: Animazione
Durata: 93 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Studio Ghibli Italian Fun Site & Wangazine):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/nausica5.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Annunciato per la prima volta nel dicembre del 1991, ed edito nel 1992, Porco Rosso, come altri film di produzione dello Studio Ghibli, è ben diverso da quello che ci si aspettava all'inizio del progetto. Pensato come corto per l'esclusiva proiezione sugli aerei della JAL (Japan Air Lines), e da quest'ultima sponsorizzato, si è poi tradotto in un lungometraggio di 93 minuti. Costato oltre un milione di yen, di cui trecentomila solo di pubblicità, si rivela un grosso successo commerciale incassando ben 2 miliardi e 713 milioni in tutto il Giappone, arrivando essere il primo film dell'anno.
Basato sul manga breve Hikoutei jidai (Gli anni degli idrovolanti) dello stesso Miyazaki è una favola di orgoglio, libertà e amore.
E' il periodo fascista in Italia e un aviatore, il più bravo e valoroso di tutti quelli rimasti in vita, decide di allontanarsi dall'aviazione reale italiana perché non si rispecchia nei nuovi dettami dittatoriali. Il fatto di essere, poi, diverso dagli altri (è un maiale) non lo aiuta di certo e per questo motivo si riduce ad essere un bounty hunter (un cacciatore di taglie) fuori legge per i cieli dell'adriatico.
Questo è l'incipit della storia di Marco Pagot (omaggio del grande Miyazaki al suo amico italiano parente del creatore di Calimero e purtroppo scomparso da poco) alias Porco Rosso. La storia poi si dipanerà con i duello tra i cieli tra il porcellino signore dell'adriatico e colui che vuole detronizzarlo: Donald Curtis, un americano con il sogno di diventare famoso, attore hollywoodiano e poi presidente.
A contornare la storia ci saranno poi la bellissima quanto sfortunata Gina, che per colpa della guerra ha visto morire tutti i suoi amici e consorti e il cui unico superstite è proprio il nostro porco e la giovane diciassettenne Fio Piccolo, bravissima ingegnere e meccanico.
La cura maniacale fatta dal nostro Miyazaki nella trasposizione del territori italiani è favolosa, il modo di vestirsi delle persone, le campagne coltivate, le città, tutto fatto ad arte e dove noi tutti ci possiamo ritrovare visto che li vediamo ogni momento.
Per quanto riguarda le musiche, poco da dire se non che le ha composte il maestro Joe Hisaishi, sempre a fianco di Miyazaki nei suoi film.[/div]
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« Risposta #9 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:00:16 »

The Sky-Colored Seed & What is it?

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/sorairo.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Titolo originale: Sorairo no Tane
Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 1992
Genere: TV spot
Durata: 1min.

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/nandarou2.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Titolo originale: Nandarou
Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 1992
Genere: TV spot
Durata: 1min.



[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE:

I due spot televisivi sono stati creati per celebrare il 40° anniversario della Nippon TV nel 1992. Sono entrambi inclusi all'interno del Ghibli ga Ippai LD Box.[/div]
« Ultima modifica: 21 Ottobre , 2004, 01:05:23 da sgammati » Registrato

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« Risposta #10 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:01:10 »

On Your Mark

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/oym_vhs_pc_japan.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: On Your Mark
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Chage & Aska
Produttore: Toshio Suzuki
Anno: 1995
Genere: Animazione (video clip musicale)
Durata: 7 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Wangazine):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/oym01.gif\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Studio Ghibli si è reso partecipe di un video musicale del poco noto, qui in occidente, duo nipponico Chage & Aska. In particolare di questo video c'è da dire che se ne è occupato quasi interamente Hayao Miyazaki, disegnando i settei, inventandosi la storia (molto breve ma avvincente) e occupandosi anche della regia. Il brano è nel classico stile j-pop e quindi non mi dilungherei molto passando invece a trattare subito delle immagini in movimento (che sono quelle che a noi stanno più a cuore).
La storia narra di due giovani poliziotti di Tokyo che a seguito di un assalto fatto in una setta religiosa che assomiglia molto più ad una organizzazione sovversiva, dopo aver fatto strage di adepti ritrovano una ragazza in fin di vita, nascosta in un angolo. Tutto normale non fosse altro che questa ragazza possiede le ali (è un angelo? E' un esperimento genetico? Chi lo sa!) e lo Stato se ne appropria utilizzandola per condurre esperimenti su di lei. Allora i nostri mossi a compassione decidono di organizzare un rapimento nel centro di ricerche e liberarla. Logicamente ci sarà il lieto fine e la nostra angioletta, riconoscente se ne svolazzerà verso la libertà.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/mam78.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']A parte la storia, banale (ma non si poteva chiedere di più in un video di quasi 7 minuti), quello che a noi interessa è il fatto che anche in questo video si riscontrano tutte le tematiche care a Miyazaki e quindi il contrasto città lugubre e tecnologica oltremodo e campagna serena e pacifica, contrasto maggiormente risaltato dal lungo tunnel sotterraneo che i nostri attraversano e dall'imponente e terrificante figura di una megalitica costruzione alle spalle che rappresenta la città. Particolare attenzione anche in questo caso alle animazioni "in volo" in particolar modo nella sequenza iniziale (molto d'impatto) e il classico omaggio all'Italia, in questo caso ad una delle più belle automobili della Alfa Romeo, lo Spider 1.3 del 1961, riprodotto fedelmente e che potete vedere in una delle immagini a corredo della recensione. Il chara design è affidato a Miyazaki e si nota la sua maestria e il suo tocco, in tutti i personaggi che richiamano alcuni già presenti in altri lungometraggi. Una chicca sono i costumi dei monaci della setta che richiamano molto quelli della famiglia imperiale in Nausicaa.[/div]
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« Risposta #11 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:02:04 »

La Principessa Mononoke

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/mh_vhs_bvhe_italian.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']



Titolo originale: Mononoke Hime
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: Yasuyoshi Tokuma
Anno: 1997
Genere: Animazione
Durata: 133 min.






[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Cinemazone):

[img align=\'right\' src=\"http://animeyume.com/ashitakasan.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Principessa Mononoke rappresenta il magnifico ritorno di Hayao Miyazaki ai grandi temi storici della sua opera: quelli naturalistici e ambientali.
Così come in Nausicaa della valle del vento, la violenza e il sopruso dell'uomo sulla natura è la base su cui sviluppare la storia, ma a differenza del passato, focalizza la sua attenzione non su un mondo futuristico ormai devastato e corrotto dagli esseri umani (Nausicaa, la serie tv Conan - ragazzo del futuro), ma sul Giappone medievale, rendendo il suo attacco e la sua denuncia alla razza umana ancora più forte e valida rispetto al passato.
Il set per la guerra tra uomo e natura è posto nel periodo Muromachi in un’epoca in cui divinità e demoni convivevano con l’uomo, ed è proprio da tatarigami, un cinghiale/demone che la storia ha inizio, dalla sua irruzione nel villaggio del protagonista, Ashitaka, e la sua maledizione a quest’ultimo che lo costringe a un esilio/viaggio alla ricerca della causa che ha trasformato l’animale in demone, al male che sta corrompendo la natura. Ashitaka troverà quella causa nel villaggio governato dalla sovrana Eboshi, che sta gradualmente disboscando la zona intorno al villaggio per procurarsi legno e spazio, provocando la furia degli spiriti della natura, con cui il villaggio è in guerra.
E’ qui che Ashitaka entra in contatto con San, una ragazza allevata dai lupi, che vive immersa nella natura e quindi ne prende le sue difese, schierandosi contro gli umani nella guerra uomo/natura che si sviluppa.
Il personaggio di San è forse uno dei più complessi, affascinanti e problematici mai descritti dall’autore giapponese. La Principessa Mononoke del fuorviante titolo italiano brilla di un carisma unico e una durezza che la mette in posizione di contrasto con le eroine precedenti di Miyazaki: ha sì il coraggio e la forza interiore di Nausicaa, ma non ne condivide la dolcezza e la purezza. Cresciuta dai lupi, San ha i modi rudi, una straordinaria forza e un che di animalesco, che la rende un avversario temibile e pericoloso.
Non è quindi l’eroina positiva che ci si potrebbe attendere, né impersonifica il bene nella guerra tra uomo e natura, tra mortale e divino, tra terreno e ultraterreno. San, in fin dei conti, si trova a metà tra le forze in gioco.
Ma a ben vedere, è difficile identificare i buoni e i cattivi nell’epopea epica di Miyazaki: il mondo che descrive sfugge a una catalogazione così immediata. Da entrambe le parti ci sono motivazioni, giustificazioni, interessi, che spingono le pedine in gioco ad agire nel modo in cui agiscono. Diversi livelli di eroismo contraddistinguono i vari personaggi e li integrano con intelligenza e coerenza nell’intreccio.
L’esito stesso della battaglia non porta alla vittoria schiacciante di una delle parti in gioco, ma a un nuovo ordine che rimanda e prolunga la guerra, che sposta le ostilità ad altro luogo e tempo, prolungando e trascinando indefinitamente la lotta per la supremazia tra uomo e natura.
Principessa Mononoke è l’opera in cui le tematiche di Miyazaki giungono a completa maturazione e perfetta integrazione nella storia, infatti erano anni che l’autore aveva in cantiere il progetto di questo film, pur con una trama diversa, e solo anni dopo ha trovato la giusta forma per raccontare l’idea che aveva in mente. Forse, potremmo dire, solo alla fine degli anni 90 ha trovato i mezzi necessari per poter dare al film il giusto spessore: si parla infatti del film d’animazione più costoso al momento della sua realizzazione, con un budget complessivo che raddoppia quello già alto dell’altro capolavoro nipponico, Akira.

Link alla RECE di Fedonair --> Princess Mononoke
Link alle RECE di keiske --> Mononoke Hime
[/div]
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« Risposta #12 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:02:51 »

La Città Incantata [/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/sen_r3_dvd_it.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Sen to Chihiro no Kamikakushi
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: Yasuyoshi Tokuma, Toshio Suzuki
Anno: 2001
Genere: Animazione
Durata: 124 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Wangazine):

Chihiro è una semplice ragazzina che si ritrova a dover abbandonare tutti gli amici per un trasloco, per motivi lavorativi dei genitori credo, e quindi ricominciare tutto da capo.
Per una ragazzina apatica come lei, fare nuove amicizie e cambiare gli standard di vita è una prospettiva poco entusiasmante ed è per questo che non ne è per nulla felice. Una volta arrivati nella nuova città il nostro nucleo familiare si smarrisce per la periferia e finisce davanti ad un'entrata di quello che sembra un Parco Giochi abbandonato. [img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/away1.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
In realtà però quello in cui si addentreranno non è affatto ciò che sembra ma l'anello di congiunzione tra il mondo reale e quello spiritico e in particolare l'entrata di uno stabilimento termale per divinità in cui queste possono riposarsi e ripulirsi. Non appena arrivati i genitori di Chihiro si ritrovano davanti un banchetto luculliano e ne approfittano per strafogarsi fino a diventare dei maiali. La nostra Chihiro invece non attratta dal cibo decide di farsi un giro per il parco incontrando Haku che l'avverte dell'imminente pericolo che la può colpire non appena calata la notte. La nostra però con i genitori diventati maiali non può più ritornare indietro ed è per questo che si ritrova a dover chiedere un lavoro alla strega che gestisce lo stabilimento, Yubaba, che dopo varie incazzature e scenette divertenti acconsente. Di lì in poi il viaggio di Sen (è quello il suo nome nello stabilimento) inizierà e sarà tutto un succedersi di avvenimenti.[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/away2.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
E ora un po' di lato tecnico che non fa mai male! Questa volta la regia di Miyazaki utilizza pochissime sessioni in volo il che è un particolare non da poco, si vuole dar risalto principalmente alla figura di Sen e ci si riesce egregiamente. Semplicemente straordinarie alcune scelte, in particolare quelle iniziali con Chihiro in macchina, sembra proprio che la telecamera sia posizionata all'interno dell'auto e subisce tutti i sobbalzi delle sconnessioni della strada. State attenti durante il film perché in alcune situazioni vi potrebbe pure capitare di fare un saltino durante la proiezione per l'ottima commistione di scena ed evento musicale.
La direzione delle animazioni è affidata al trittico Masashi Ando, Kitaro Kosaka, Megumi Kagawa, in particolare il primo aveva già supervisionato le animazioni nel video musicale On your mark e in Mononoke Hime, sempre ritornando a quello che ti colpisce subito e ti lascia basito, vorrei sottolineare la maestria nel riportare le animazioni delle folate di vento sui capelli. Oltre a quello notate i riflessi del sole sull'acqua e rimarrete estasiati. Della sceneggiatura ho già detto tutto, un piccolo cenno al produttore Toshio Suzuki e a quello esecutivo Yasuyoshi Tokuma, oramai chi è appassionato dello studio ghibli credo che li conosca quanto e come Hayao Miyazaki e Isao Takahata.[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/away4.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']
Per ultimo mi tengo la musica che guarda un po' è affidata a Joe Hisaishi e guarda un po' è straordinaria. Accompagna perfettamente ogni momento del film, vi è una buona varianza degli strumenti per lo più orchestrali e raggiunge i suoi picchi nei momenti più concitati. La sigla finale "Tsumo Nando Demo" (sempre con me) è cantata da Yomi Kimura, mentre i testi e la musica sono di Wakako Kaku.

Link alla RECE di Fedonair --> La città incantata[/div]
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« Risposta #13 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:03:27 »

Howl's Moving Castle

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/howl_watercolor.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Hauru no Ugoku Shiro
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Reiko Yoshida (Diana Wynne Jones)
Musiche: Joe Hisaishi
Produttore: ---
Anno: 2004
Genere: Animazione
Durata: -- min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by YusukeUrameshi):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/7.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Nella terra di Ingary, incantesimi, mantelli dell'invisibilità e affini erano cose di tutti i giorni. La Strega dello Spreco era un'altra faccenda. Dopo 50 anni di pace, si diceva che la Strega stesse per tornare a terrorizzare di nuovo il paese.
E così, quando un nero castello mobile, dalle cui torri esce del fumo scuro, appare all'orizzonte, tutti pensarono che fosse la Strega. Ma il castello, apparteneva al Mago Howl, il quale si diceva, assorbiva le anime delle giovani fanciulle.
Le sorelle Hatter - Sophie, Lettie e Martha - e tutte le altre ragazze, venivano messe in guardia dall'avventurarsi per le strade da sole. Ma era solo l'inizio. In quel gigantesco puzzle fantastico, le persone e le cose non smettono mai di essere quello che sono. Destini intrecciati, identità scambiate, amanti confusi.
La Strega ha fatto un incantesimo ad Howl.
Il modo per romperlo giace in un antico manoscritto? E cosa accadrà a Sophie Hatter quando entrerà nel Castello di Howl?
La fantasia di Diana Wynne Jones è piena di sorprese ad ogni angolo, ma quando il duello finale tra la Strega e il Mago finisce, tutti i pezzi tornano magicamente al loro posto.

Link alla PREVIEW di Mr.Freezer --> Howl's Moving Castle[/div]
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« Risposta #14 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:04:09 »

Una Tomba per le Lucciole

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/grave_dvd_it.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']

Titolo originale: Hotaru no Haka
Regia: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata
Musiche: Yoshio Mamiya
Produttore: Toru Hara, Ryoichi Sato
Anno: 1988
Genere: Animazione
Durata: 88 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Wangazine):

Tutto inizia alla stazione di Kobe durante gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, appoggiato ad una colonna un ragazzo muore di inedia. [img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/VR_TombaLucciole1.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Il film quindi incomincia con il fantasma del ragazzo che rivive gli ultimi mesi, segnati dai bombardamenti incendiarii americani, che distruggono tutta la città. Il ragazzo, Seita, e la sorellina Setsuko riescono a salvarsi, ma rimangono orfani della madre, che morirà per le gravi ustioni. Vengono così ospitati da una parente, ma la guerra non gli permette di vivere serenamente, si fa difficoltà a trovare i viveri e la parente, passati i primi giorni, incomincia ad essere insofferente ed a sgridarli spesso. I due decidono quindi di andare via ad abitare per conto loro, ma la loro casa è distrutta e si rifugiano quindi in una vecchia miniera. Per i primi tempi sembra andare bene, anche grazie ai risparmi della madre, ma poi per Seita è sempre più difficile riuscire a trovare i soldi per dar da mangiare alla piccola Setsuko che è anche malata. Si spinge anche a rubare e ad approfittare degli attacchi aerei per andare nelle case a prendere quello che riesce a trovare per poi rivenderlo. Nemmeno le lettere al padre, capitano di una nave, hanno successo, la marina giapponese è infatti stata sconfitta dagli americani e del padre non se ne sa nulla. Setsuko sta sempre più male, ha bisogno di mangiare cose sane, ma tutti i tentativi falliscono finchè non muore. Il lungo flashback finisce qui e i fantasmi di Seita e Setsuko si sono finalmente ritrovati.
Il film avrà anche più di 10 anni ma è comunque realizzato splendidamente, le animazioni sono molto fluide e i personaggi sono caratterizzati benissimo tanto da renderli così vivi da farti soffrire per loro; il rapporto del ragazzo e la sorella è dolcissimo e le attenzioni di Seita per far stare bene Setsuko sono commoventi, tutto è poi accampagnato da una musica che nei momenti di calma rende tutta la drammaticità della storia. Le scene notturne con le luci delle lucciole sono poetiche e molto suggestive.[/div]
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« Risposta #15 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:04:58 »

Only Yesterday

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/opp_vhs_bvhe_japan.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Omohide Poro Poro
Regia: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata, Hotaru Okamoto, Yuuko Tone
Musiche: Katsu Hoshi
Produzione: Yasuyoshi Tokuma, Yoshio Sasaki, Ritsuo Isobe
Anno: 1991
Genere: Animazione
Durata: 118 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE:

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/Omoide.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Omohide Poro Poro (Only Yesterday) racconta la storia di una ragazza di 27 anni, Taeko, e delle sue memorie d'infanzia. Questo anime è stato prodotto da Hayao Miyazaki e diretto da Isao Takahata. Al contrario dei soliti flm di animazione, con robot, personaggi dai poteri speciali e avventure fantastiche questo racconta la storia della vita reale di una adolescentete. Ciò che stupisce è il relismo della stori, specialmente lo sviluppo del protagonista, Taeko. Poichè la narrazione ci porta indietro nel tempo, ai momenti più belli dell'infanzia di Taeko, siamo spinti noi stessi a ricordare la nostra infanzia e di come osservavamo meravigliati il mondo che ci circondava. Proprio questa è la magia del film che cerca di risvegliare il bambino rimasto sopito a lungo all'interno di tutti noi. La vita della ormai adulta Taeko nn è affatto priva di interesse. Oltre al suo amore per la natura e la vita di campagna possiamo dare una "sbirciata" nel suo cuore. Più in la con la storia si troverà ad affrontare un ingombrante dilemma: ritornare in città, dove tutti dicono che è meglio che stia, o seguire il suo cuore e rimanere in campagna? Un dielmma molto simile a quelli della nostra vita reale: tutti noi presto o tardi dovremmo fare delle scelte importanti e nn sarà facile decidere. Questo anime nn è cmq privo di circostanze divertenti. Diversamente dalle solite commedie con le loro più o meno spontanee gags i casi quotidiani vengono presentati con sensibilità ed emozioni genuine. Se non avete ancora visto questo film e credete di avere una buona sensibilità riguarda le emozioni umane questo anime potrebbe fare al caso vostro![/div]
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« Risposta #16 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:05:39 »

Pom Poko

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/pompoko_vhs_bvhe_japan.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Heisei Tanuki Gassen Ponpoko
Regia: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata
Musiche: Shang Shang Typhoon
Produzione: Toshio Suzuki
Anno: 1994
Genere: Animazione
Durata: 118 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Studio Ghibli Italian Fun Site):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/pompoko1.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Negli anni '60 il Giappone conosce una fortissima crescita demografica, che porta le autorità ad iniziare una più sistematica e rapida urbanizzazione delle zone limitrofe ai presto sovraffollati centri cittadini, e così vasti programmi di costruzione vengono lanciati con lo scopo di trasformare le campagne in nuovi quartieri-dormitorio. Una pacifica popolazione di tanuki (piccoli orsi asiatici a metà tra i procioni e gli orsetti lavatori) vive sulle Tama Kyuryou (le colline Tama), ad ovest di Tokyo, fino a quando il governo non decide (nel film come nella realtà) di costruire dal nulla una nuova città con condomini, scuole, ospedali e quant'altro, in quella che si chiamerà "Tama New Town". Sconvolti dalla scomparsa sempre più rapida del loro habitat fino al punto di trovarsi in guerra gli uni con gli altri i Tanuki - che sono animali tranquilli e assolutamente non legati al territorio - si trovano costretti a constatare che il motivo per cui la loro proverbiale pace è venuta meno si deve agli esseri umani che hanno distrutto e invaso le loro terre, nelle quali diviene ora difficile anche riuscire a sostentarsi. I Tanuki allora decidono di reagire e di mettersi tutti all'opera per proteggere ciò che resta della loro foresta dall'invasione degli esseri umani, ma... come? "E' un fatto assai poco noto che i Tanuki, quando non ci sono esseri umani nei dintorni, stanno in piedi e camminano su due gambe...".
Il ritorno di Isao Takahata alla regia dopo "Una Tomba Per Le Lucciole" arriva nel 16 luglio 1994, con un lungometraggio di ben due ore dal titolo "HeseiTanuki Gassen Ponpoko (Pompoko, la Guerra dei Tanuki dell'Era Heisei)". I temi trattati, da sempre molto cari ai due autori (dieci anni prima "Nausicaa" riceveva un premio dal WWF), sono ecologia e urbanizzazione selvaggia, quest'ultimo un problema molto sentito in Giappone. La supervisione artistica porta la firma di Kazuo Oga, uno degli artisti più apprezzati per quanto riguarda le scenografie, mentre la direzione dell'animazione è assegnata al team che in precedenza si era occupato di "Porco Rosso": Shinji Otsuka, Toshio Kawaguchi e Megumi Kagawa. Per l'ennesima volta, la pellicola, prodotta da Toshio Suzuki, risulta essere la più vista tra tutte quelle di origine nipponica, superando persino un capolavoro come "Schindler's List" e il discusso "The Lion King", con un incasso di 2 miliardi e 650 milioni. E' il primo film d'animazione della storia ad essere presentato agli Oscar come aspirante al titolo di Miglior Film Straniero con grande sorpresa della critica internazionale, che si spacca letteralmente in due sulla valutazione della pellicola. In ogni caso, "Pom Poko" torna a casa senza alcun titolo, mentre in Giappone resta imbattuto campione di incasso per tutta la stagione 1994-'95.[/div]
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« Risposta #17 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:06:27 »

My Neighbors the Yamadas

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/yamada_dvd_bvhe_japan-both.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Houhokekyo Tonari no Yamada-kun
Regia: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata
Musiche: Akiko Yano
Produzione: Toshio Suzuki
[B]Anno: 1999
Genere: [/B]Animazione
Durata: 104 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Webzine):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/Yamadas.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Gli Yamada sono una famiglia giapponese che più tipica e convenzionale non si potrebbe: il capofamiglia Takashi è un salaryman; la moglie Matsuko è casalinga; il figlio maggiore, Noboru, è studente; la figlia piccola Nonoko va alle elementari, e la nonna Shige, che vive con loro, aiuta nei lavori domestici; completa il quadretto il taciturno cane Pochi. Nel corso del film assistiamo a frammenti della loro vita quotidiana: le mille faccende da sbrigare, i piccoli litigi coniugali, la cocciutaggine dell'anziana Shige, i primi amori di Noboru... Tra piccoli drammi e momenti comici, tra realismo e fantasia, la vita della famiglia va avanti, verso un futuro roseo da attendere con il sorriso sulle labbra.
Ennesimo capolavoro Ghibli, questo film è tratto da una serie di brevi strip umoristiche del disegnatore Hisaichi Ishii; di conseguenza "I miei vicini Yamada" non presenta una trama unica e lineare, ma mantiene una struttura "a sketch". Takahata costruisce un film composto da tanti piccoli quadretti familiari, che si uniscono a formare un paesaggio finale complesso e variopinto: la vita di una famiglia nei suoi molteplici aspetti. Isao Takahata, da sempre più intimista e realista rispetto al collega Miyazaki, ci regala qui un'opera del tutto insolita nel panorama Ghibli: molto comica e divertente, rimane allo stesso tempo capace di creare momenti di grande poesia e intensità, senza mai sfociare nel sentimentalismo, e anzi mantenendo sempre un tono leggero da commedia pura. Con un umorismo a volte talmente sottile da passare quasi inosservato, a volte più evidente e puramente comico, i personaggi del film affrontano situazioni tipiche della vita quotidiana, rivisitate con ironia e un pizzico di sarcasmo: e non sarà difficile, nemmeno per gli spettatori occidentali, identificarsi nelle manie o nei difetti di questa buffa famiglia. Il regista riesce a caratterizzare i suoi personaggi con il minimo indispensabile: un gesto, un tic, un breve dialogo, una battuta secca; pian piano entriamo anche noi a far parte del nucleo familiare, ridiamo e ci facciamo coinvolgere dalle loro piccole avventure di ogni giorno.[/div]
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« Risposta #18 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:07:09 »

Ocean Waves[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/umi_r2_dvd.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Umi ga Kikoeru
Regia: Tomomi Mochizuki
Sceneggiatura: Himuro Saeko, Nakamura Kaori
Musiche: Joe Hisaishi
Produzione: Studio Ghibli, Tokuma Shoten, Japan Television
Anno: 1993
Genere: Animazione (film TV)
Durata: 72 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Wangazine):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/umi.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Ocean Waves o Umi ga kikoeru se volete utilizzare il nome originale giapponese narra la storia di un gruppo di ragazzi all'ultimo anno di superiori e alle prese con tutti i problemi dei teenager, la conflittualità con i genitori, la paura di diventare grandi, i sentimenti che sbocciano e si appassiscono. L'incipit è classico come in tutte le vicende sentimentali, una nuova ragazza arriva all'ultimo anno di scuola e scombina la vita di un ragazzo e le sue amicizie. Tutto molto banale se non fosse che in questo caso la storia fornisce uno spaccato reale della vita degli studenti nipponici e dei loro sentimenti. Ma cerchiamo di essere più chiari.Basato sul racconto di Saeko Himura, Umi ga Kikoeru inizia con l'arrivo di Rikako Muto (Yoko Sakamoto alla voce) una giovane ragazza di Tokyo nella ridente cittadina di Kochi (situata nell'isola Shikoku), trasferitasi insieme alla madre dopo la sua separazione con il marito. Sebbene taciturna la ragazza di dimostra molto intelligente, eccellente nello studio e nello sport e diventa il sogno di molti ragazzi tra cui il migliore amico del protagonista, Yutaka Matsuno. Taku Morisaku, conoscendo i sentimenti dell'amico, cerca di comprendere il motivo per il quale quella ragazza le abbia stregato il cuore, in quanto a prima vista sembra tutto fuorché interessante. E così, tra una situazione e l'altra Rikako si avvicina a lui, sfruttandolo, ma sarà solo perché Taku è molto generoso che Rikako si appoggia così tanto a lui o ci saranno altri motivi? E Taku perché nonostante non abbia niente a che fare con Rikako non può far altro che accompagnarla dove lei desideri? I sentimenti giovanili, le amicizie rotte e ritrovate dentro a scenari perfettamente riprodotti, tutto questo è Umi ga Kikoeru!
E non mi dilungo oltre perché vi rovinerei la sorpresa quindi veniamo a parlare un po' degli elementi tecnici.
La regia è affidata a Tomomi Mochizuki una giovane regista (classe 1958) scelta dallo Studio Ghibli per il suo primo lungometraggio per la televisione. Vi chiederete voi, ma chi è Tomomi Mochizuki? Ci dobbiamo fidare? Se io vi dicessi che è la stessa regista di A no hi ni kaeritai (il primo film di Orange Road) e del film di Maison Ikkoku, abbandonereste tutte le vostre diffidenze? Bene! Perché effettivamente non c'è nulla da temere, seppur giovane la Mochizuki di gavetta ne ha fatta e i suoi lavori meritano un immenso rispetto. La nostra oltre a questo si porta dietro dall'esperienza con Orange Road la particolarità di fare delle piccole inquadrature su una persona o un ambientazione lasciando tutta l'altra parte dello schermo vuota. Per tutti quelli che ricordano Orange road ci sarà un dolce senso di dejavù. Oltre a questo vengono utilizzate moltissime inquadrature dall'alto e come sempre per le opere dello Studio Ghibli, una attenzione allo scenario.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/oceanwaves-side1.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\'] [img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/oceanwaves-side2.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Tutto il racconto viene presentato come un lungo flashback che ci riporta "al tempo reale" al momento della rimpatriata della classe.Anche per le animazioni lo Studio Ghibli si è affidato ad uno staff giovane, ma allo stesso tempo competente, il lavoro gli viene facilitato da una storia che prosegue senza cambi di ritmo, ma un ottimo lavoro è però fatto grazie alla minuziosità dei particolari ad ogni cambio di ambientazione, sia nelle scene di Kochi, di Okinawa e Tokyo. Chicche le ombre e l'effetto traslucido delle porte a vetro. La caratterizzazione dei personaggi viene affidata ad un punto fermo dello Studio Ghibli, Kazuya Kondo di cui avevo già parlato nella recensione di Kiki's delivery service. Grandiose le espressioni facciali date ai personaggi. Un appunto ai nasi che vengono solo accennati, ma basta farsi un po' l'occhio e poi, se siamo riusciti a sopravvivere ai nasi di Nobuteru Yuki in Escaflowne a questi non faremo neanche caso! Ritorno ancora sugli scenari perché su questi sono rimasto particolarmente stupito. Pur avendo visto più e più film dello studio Ghibli, ad ogni opera non posso non rimanere basito per le colorazioni, sembra quasi che dietro ai personaggi ci siano delle fotografie.
Le musiche infine sono affidate a Shigeru Nagata che non è certo Joe Hisaishi ma propone un tema principale che accompagna molto bene il film.[/div]
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« Risposta #19 inserito:: 21 Ottobre , 2004, 02:07:53 »

Whisper of the Heart[/size]

[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/mimi_r2_dvd.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']


Titolo originale: Mimi wo Sumaseba
Regia: Yoshifumi Kondo
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Musiche: Yuji Nomi
Produttore: Studio Ghibli, Hayao Miyazaki
Anno: 1995
Genere: Animazione
Durata: 111 min.





[div style=\"width=98%\" align=\"justify\"]RECENSIONE (by Wangazine):

[img align=\'right\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/mimiwosumaseba.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']Ancora una volta lo Studio Ghibli è riuscito a creare un film magico, capace di infondere un messaggio nonostante la sua semplicità, riuscendo dove altri film di animazione non erano arrivati, fornire tantissime chiavi di lettura, sia per i più piccoli sia per i più grandi... Mimi wo Sumaseba è poesia... è amore... è realtà. Ma andiamo però a parlare della storia. Shizuku, è una giovane studentessa delle medie, fortemente interessata alla lettura che si pone come obiettivo quello di leggere 20 libri durante le vacanze estive. Nel noleggiarli alla biblioteca e leggerli si accorge però che nella tessera del noleggio, ricorre sempre un cognome: Asegawa... e questo la porta a fantasticare su chi sia questo ragazzo e piano piano comincia a capire di esserne innamorata. Intanto però un po' per fortuna, un po' per destino, incontra un altro ragazzo, Seiji, carino, ma un po' rude con la ragazza, tanto che a prima vista, Shizuku non può far altro che detestarlo. Seiji è però il nipote di un simpaticissimo vecchio antiquario, che la nostra bella protagonista aveva conosciuto fortuitamente, seguendo il percorso di un gatto e piano piano, Shizuku comincia a comprendere come sia interessante Seiji e in particolar modo quanto sia determinato nei suoi obiettivi, nonostante la sua giovane età: diventare un bravissimo artigiano di violini e per questo è deciso a partire per Cremona, contro la volontà dei genitori e col solo appoggio del nonno. Shizuku frequentando il negozio, comincia a comprendere come precedentemente lei stessa non abbia avuto un obiettivo proprio, ma si sia impegnata per realizzare quelli altrui e decide di voler testare la propria abilità scrivendo un libro di sua mano.
[img align=\'left\' src=\"http://utenti.lycos.it/rollerclub/ghibli/mimiwosumaseba2.jpg\" border=\'0\' alt=\'user posted image\']La regia affidata all'impareggiabile e compianto Yoshifumi Kondo (già resosi eccezionale come supervisore delle animazioni, in Anna dai capelli rossi, Una tomba per le lucciole e Kiki's delivery service) riesce ad essere pulita e leggera, senza troppi arzigogolii tecnici, rendendo possibile indirizzare tutta l'attenzione del pubblico verso la trama.
Gli scenari sono estremamente curati, come è consuetudine dello Studio Ghibli, con particolare attenzione nei riguardi dei fenomeni atmosferici come pioggia, sole, nebbia, tramonto e alba.
Le musiche, in questo film non sono affidate a Joe Hisaishi ma a Yuji Nomi che comunque si comporta benissimo.[/div]
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