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Autore Discussione: [ABOUT] C'è Chiesa e Chiesa  (Letto 2690 volte)
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keiske
gli Antichi Casinisti
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« inserito:: 16 Marzo , 2007, 11:27:31 »

Martini contro Ratzinger

 
Il cardinale scende in campo contro la "deriva reazionaria" vaticana auspicando che la Chiesa riesca finalmente a farsi capire dalla gente. Ha ragione?

Di: Starman 2006
http://liberoblog.libero.it/politica/bl6436.phtml

IL CARD.MARTINI : LA CHIESA NON DIA ORDINI

IL CARDINALE MARTINI,espressione della parte migliore della Chiesa uscita sconfitta nel conclave dalla parte + retriva e conservatrice rappresentata da Ratzinger e Ruini,scende in campo contro la deriva reazionaria vaticana dando speranza e voce, con la sua grande autorità morale ed intellettuale, ai molti cattolici stanchi e delusi dal farisaismo in salsa vaticana.

DA LA REPUBBLICA DI OGGI,INTERVISTA AL CARD.MARTINI

"Credo che la chiesa italiana debba dire cose che la gente capisce, non tanto come un comando ricevuto dall'alto, al quale bisogna obbedire perché si è comandati. Ma cose che si capiscono perché hanno una ragione, un senso. Prego molto per questo". Raramente, il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, 80 anni compiuti da poco, ha fatto un accenno così diretto, così esplicito, durante un'omelia pronunciata in chiesa, a temi che agitano anche il dibattito politico nazionale. Ma non lasciavano molti dubbi di interpretazione, le frasi pronunciate ieri sera, durante la messa celebrata nella basilica della Natività di Betlemme, davanti a 1300 pellegrini arrivati al seguito del suo successore, l'arcivescovo Dionigi Tettamanzi. Il cardinal Martini, parlando a braccio, fra gli applausi dei fedeli, ha sollecitato la chiesa italiana a credere nel dialogo "fra chi è religioso e chi è non religioso, fra credenti e non credenti" aggiungendo di pregare " perché si raggiunga quel livello di verità delle parole per cui tutti si sentano coinvolti".

Eminenza, a cosa si riferiva quando parlava della necessità di usare un linguaggio che la gente possa intendere non come un comando ma come una verità quotidiana?
"Credo che la chiesa debba farsi comprendere, innanzitutto ascoltando la gente, le sue sofferenze, le sue necessità, i problemi, lasciando che le parole rimbalzino nel cuore, lasciando che queste sofferenze della gente risuonino nelle nostre parole. In questo modo le nostre parole non sembreranno cadute dall'alto, o da una teoria, ma saranno prese per quel quello che la gente vive. E porteranno la luce del Vangelo, che non porta parole strane, incomprensibili, ma parla in modo che tutti possono intendere. Anche chi non pratica la religione, o chi ha un'altra religione".

Lei ha sempre auspicato la nascita di una pubblica opinione nella chiesa, con la possibilità di discutere, anche di non essere d'accordo.
"Venendo a vivere qui a Gerusalemme io mi sono posto come se fossi in pensione, fuori dai doveri pubblici. Mi sono posto l'impegno di osservare rigorosamente il precetto del vangelo di Matteo, quello che dice non giudicare e non sarai giudicato. Quindi io non giudico, perché con quella misura sarei giudicato. Ma il mio auspicio va in quella direzione".

Lei ha parlato recentemente della necessità di promuovere la famiglia, un compito che ha definito "più urgente" rispetto alla difesa della famiglia. Con quali azioni si può raggiungere lo scopo?
"Promuovere la famiglia significa sottolineare che si tratta di un'istituzione che ha una forza intrinseca, che non è data dall'esterno, o da chissà dove. La famiglia ha una sua forza e bisogna che questa forza sia messa in rilievo, che quindi appaia la bellezza, la nobiltà, l'utilità, la ricchezza, la pienezza di soddisfazioni di una vera vita di famiglia. Bisognerà che la gente la desideri, la gusti, la ami e faccia sacrifici per essa".

Invece, in questa fase del dibattito politico, della famiglia attuale vengono più facilmente lamentati i modi in cui essa si discosta rispetto al modello ideale.
"Durante l'omelia ho parlato delle comunità che troppo spesso rimangono prigioniere della lamentosità. Il Signore vuole che noi guardiamo alla vita con gratitudine, riconoscenza, fiducia, vedendo le vie che si aprono davanti a noi. Quando andavo nelle parrocchie a Milano, trovavo sempre chi si lamentava delle mancanze, del fatto che non ci sono giovani. E io dicevo di cui ringraziare Dio per i beni che ci ha concesso, non per quelli che mancano. Dicevo che la fede, in una situazione così secolarizzata, è già un miracolo. Bisogna partire dalle cose belle che abbiamo e ampliarle. L'elenco delle cose che mancano è senza fine. E i piani pastorali che partono dall'elenco delle lacune sono destinati a dare frustrazioni e non speranze".
BELLISSIME QUESTE ULTIME PAROLE,Se lo Spirito Santo realmente interveniva x eleggere il Papa non avrebbe avuto dubbi nell'eleggere Martini.

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Mio commento

Che dire... Martini è la faccia della Chiesa che mi piace... quella che non impone dogmi, ma suggerisce riflessioni, quella che non pontifica come se fosse Dio, ma quella che si pone sotto Dio e al pari degli uomini comuni, quella che non fa distinzioni tra chi crede e chi non crede o tra chi crede in Dio e chi crede in Allah, ma che auspica un dialogo tra tutti gli uomini.

Come dice l'articolo Martini fa parte di quell'ala della Chiesa che è uscita sconfitta dal Concilio e che ha dovuto stare in silenzio durante i 20 e passa anni di Woytila e adesso di Ratzinger, perché anche Woytila era un conservatore, aveva più carisma, ma era cmq un conservatore che ha riportato la Chiesa ai dogmi del medio evo.

Anche se non conta quasi nulla (ormai è in "esilio" a Betlemme) mi piace pensare che moltissimi preti e cattolici nel mondo siano come Martini, probabilmente molti di più di quelli che sono come il pastore tedesco...

keiske
« Ultima modifica: 16 Marzo , 2007, 11:28:01 da keiske » Registrato

Parla un JUS: "XXXXXX il tuo sfogo è comprensibile ma esagerato. Condivido però a pieno i contenuti della tua proposta"
Dopo 2 ore parla lo stesso JUS: "Se il capo ordina io sinceramente lo seguo e purtroppo devo dissentire da XXXXXX"
Se qualcuno diventa così zerbino lo metto fuori subito Felice
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Parla Silvio Berlusconi: "Dopo questo disastro Prodi ha l'obbligo di dimettersi", dichiara l'ex premier. "per ragioni di coerenza politica, di coerenza costituzionale, di coerenza etica, deve rassegnare immediatamente le proprie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica". <- Non c'è bisogno che tu lo dica. Tu ci hai messo due settimane quando era il tuo turno, coglione.

Sono il coglione numero 1 di LiTr. Avanti il numero 2.
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digi california
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« Risposta #1 inserito:: 17 Marzo , 2007, 05:49:56 »

Citazione
Che dire... Martini è la faccia della Chiesa che mi piace... quella che non impone dogmi, ma suggerisce riflessioni, quella che non pontifica come se fosse Dio, ma quella che si pone sotto Dio e al pari degli uomini comuni, quella che non fa distinzioni tra chi crede e chi non crede o tra chi crede in Dio e chi crede in Allah, ma che auspica un dialogo tra tutti gli uomini.

 
Concordo pienamente Occhiolino  
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cippociappo
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« Risposta #2 inserito:: 20 Marzo , 2007, 02:18:30 »

Ma è un mito quest'uomo!!!
Mah, io vivo in perenne crisi mistica, a volte credo, a volte no... più no che si ultimamente... tiro giù un sacco di santi....

Però devo ringraziare per questo anche (e dico anche) la parte di Chiesa rappresentata da Ratzinger, che certo non alimenta la fede di nessuno, forse di quelli fissati che andranno in piazza contro i Dico il 12 Maggio.

Buon per loro, speriamo che piova!
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cippociappo

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« Risposta #3 inserito:: 20 Marzo , 2007, 11:55:56 »

Da miscredente pure io mi sento più in sintonia con Martini.
Ho seri dubbi su chi faccia meglio l' interesse della chiesa.
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« Risposta #4 inserito:: 20 Marzo , 2007, 01:47:25 »

Se la chiesa non fosse conservatrice ci sarebbe una spaccatura nel mondo laico e cristiano senza precedenti. Basta pensare al centrismo politico, così saldo nelle sue convinzioni imbalsamate che trova nella chiesa la sua ragion d'essere, il suo alibi.
Se venisse meno questa colonna portante di ipocrisia e falso amore credo che molta gente vedrebbe infrangersi quei pochi valori di cristallo che possiede.
Benvenga Martini&Co.
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« Risposta #5 inserito:: 20 Marzo , 2007, 09:54:09 »

Non credo esista opinione della quale mi freghi meno che quella del Papa...sono sicuro che esiste un contadino guatemalteco la cui opinione mi coinvolge infinitamente di più.

Inoltre di norma me ne sbatto solennemente di qualsiasi cosa dica un sacerdote (Martini compreso) e tendenzialmente non voto chi non se sbatte almeno la metà di quanto me ne sbatto io.

Non esistono parole più false di "uomo" e "verità" in bocca ad un prete.
« Ultima modifica: 20 Marzo , 2007, 09:54:54 da Stocastico » Registrato

Anch'io - racconta Berlusconi secondo quanto hanno riferito alcuni partecipanti all'incontro - quando ero appena dodicenne, studente dai Salesiani, una sera andai ad attaccare i manifesti per la Dc. Erano i famosi manifesti contro il Fronte Popolare in cui si avvertiva l'elettore che nel segreto dell'urna 'Dio ti vede Stalin no'".
Così, mentre il futuro premier lavorava di colla e pennello, "passò un gruppo di comunisti e mi buttò giù dalla scala su cui ero salito per attaccare i manifesti"


Coito Ergo Cum

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