Litr Forum

Lo spettacolo si articola in due parti.
Nella prima Benigni spara a raffica su i suoi bersagli preferiti  (Berlusconi!);
tiene il palcoscenico seguendo un canovaccio che non credo possa essere uguale in ogni serata, perchè improvvisa anche sugli accadimenti più recenti ( per es il family day ).
Insomma gli basta parlare per fare spettacolo e il pubblico lo adora.

Poi incomincia  introdurre la Divina Commedia....elenca le numerose meraviglie e le invenczioni di cui l'Italia è culla, e senza rendersene conto si passa dalla satira alla poesia.

Prima introduce il canto spiegandolo passo passo.
Qui esprime al meglio il suo entusiasmo per l'opera, ricordandoci che la poesia è per metà in chi la scrive e per metà in chi la legge.

Infine recita il canto (purtroppo uno solo), penso non sempre lo stesso.
Ieri ha interpretato (nb non "letto"), il V canto dell'inferno, il girone dei lussuriosi.
A questo punto, si chiudono gli occhi, si sente solo la sua voce, ed è divino...


 E quella a me:
«Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.                    
  Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.                           126
  Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.                        129
  Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.                       132
  Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,                     135
  la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».        138
  Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.                               141
  E caddi come corpo morto cade.


 mi sono commossa... :tears:

mi associo....

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m'abbandona.

 :bita:  

Io lo vidi a Firenze, la sua Firenze, e fu spettacolare!

@ Elecrta
Che canto aveva interpretato?

In generale: appello a chi ha degli audio.


edit

Ho trovato un motore di ricerca delle parole nella divina commedia.
La parola Amore, non sarebbe così presente, e per la maggior parte è solo nel V canto.


motore ricerca parole nella divina commedia (http://www.mariobiondi.net/motori/divina.html)

N. presenze (in campionato..... :D - deviazione fantalitr-)

FEDE 54
AMORE 59
MORTE 42
 terno...)

OCCHI 258
BOCCA 28
mani 51.....FERMATEMI!!! Quale sarà la parola+ frequente???

 :mumble:  

Prova con "E" :D

mi spiace assai, mi dissocio: Benigni = :vladmale:  

per me la divina commedia e' un libro eccessivamente sopravvalutato... e benigni con sta cosa della poesia mi e' caduto parecchio... (anche con la cosa della canzone smielosa pero'...)  :(  

eh si, credo che anche la filosofia aristotelica non abbia aggiunto molto alla storia del pensiero greco.... :blink:  

Al contrario di quanto afferma Pg ritengo invece che sia un capolavoro molto sottovalutato e trascurato, causa l'imposizione scolastica e soprattutto, insegnati che a suo tempo non ce l'hanno fatto apprezzare.
Il merito principale di Benigni in questo senso è quello di trasmettere una grande  passione per questo testo.
Leggerlo con cura e attenzione, dimenticando i traumi del liceo, è di quei buoni propositi che da adulti dovremmo perseguire.

 :flowers:  

Già dato, insieme all'orlando furioso e alle metamorfosi... per la serie nun tengo na mazza da fa :lol:

Cmq sono testi che vengono sentiti in maniera molto soggettiva, d'altra parte a me fanno decisamente schifo i promessi sposi di manzoni, rispetto alla divina commedia.
De gustibus :quicck:

Il discorso della "scolarizzazione" di alcuni dei capolavori della letteratura mondiale è valida più o meno in generale per qualsiasi testo o autore ti facciano studiare a scuola.

Ricordo come contro-esempio che quando studiammo Svevo mi piacque un sacco La Coscienza Di Zeno, tanto che lo lessi subito per conto mio in qualche giorno senza attendere l'assegnazione dei capitoli vari per compito (anche perchè se c'era una cosa che odiavo, dopo i giallorossi, all'epoca erano proprio i compiti a casa, le volte che l'ho fatti si contano sulle dita di una mano.. bleargh)

Ma solo post-scuola ho imparato ad apprezzare, rileggendoli di mio gusto quando mi pareva e piaceva, le novelle del Verga, i capolavori di Pirandello, senza parlare poi del grande maestro Calvino grazie al quale ho scoperto cosa fosse l'ironia, Dante e Machiavelli, Saba..

E' chiaro che l'impostazione scolastica farà odiare qualsiasi cosa, anche Benni se fosse dato per compito in classe finirebbe per andare sui maroni a gran parte degli studenti. E d'altra parte a scuola si trascurano forme di letterature più gradevoli (a mio modo di vedere), ad esempio insegnare la poesia con Leopardi è sicuramente più "dannoso" a quell'età che far leggere Gioacchino Belli, oppure dare una passatina di Dario Fo prima di spararsi Dante..

Riguardo a Benigni non potrò criticarlo mai, giusto gli chiederei di smetterla di ficcare la Braschi ovunque nei suoi film, ma c'ha regalato tante di quelle perle nella sua carriera (specie all'inizio) che s'è guadagnato la stima perenne.

Per lo spettacolo su Dante 40 euri per vedermelo non ce li avevo, ma appena apparirà qualche rip sul mulo vedrò di rifarmi ;)

@pippi & just: quello che intendo dire e' che a mio parere non ci si puo' fissare eccessivamente su un'opera in particolare quando ne esistono (sempre a mio parere) tante altre di ugual valore che non vengono neppure enunciate...

poi sulla divina commedia ci sono diverse scuole di pensiero, ci sono dibattiti infiniti sul significato intrinseco di alcune rime o affermazioni, proprio come per la bibbia, tanto per prendere un libro conosciuto...

detta cosi' alla grezza, metto la divina commedia allo stato di opera astratta che ogniuno vede alla propria maniera, quindi non da una idea CERTA di quello che l'autore voleva esprimere... ci sono frasi che si potrebbero analizzare per anni trovando ogni settimana nuove interpretazioni, ma alla fine l'autore cosa intendeva dire esattamente ?!

personalmente se leggo un libro vorrei sapere il punto di vista di chi lo ha scritto, non la mia interpretazione di quello che ho letto...

per fare un'esempio, come dice anche benigni, la parola AMORE e' stata inventata nella poesia, infatti se chiedessimo in giro che cosa significa, ogniuno gli darebbe un significato diverso...

se si cerca un libro da poter interpretare, se ne trovano a milioni...

poi che la divina commedia sia un libro scritto in un determinato periodo storico e con particolari riferimenti ad avvenimenti di quell'epoca (e non) non discuto, ma se si tratta di trarre beneficio dalle profonde verita' che esso puo' rivelare, allora sono dell'idea che tanti altri libri siano all'altezza di quello in questione :P  

Ehi, ma è un'opera letteraria sulla concezione dei sentimenti nell'aldilà scritta in endecasillabi, forse la tua posizione riguardo la Divina Commedia o la Bibbia è causata dal fatto che tu hai una predilezione per il genere dei saggi, ma non è affatto detto che da un libro si debba evincere il punto di vista dell'autore, non si tratta di opinionisti di mestiere, ma di scrittori, che di lavorano mischiano parole così bene che nemmeno vale la pena troppo soffermarsi a riflettere su cosa si sia effettivamente letto.

Un esempio su tutti?
Il Lonfo

Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco e gnagio s'archipatta.

E' frusco il Lonfo! E' pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.

Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;

e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto
t' alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.

di Fosco Maraini
 

Perchè dobbiamo dare a tutto un significato?

Certe cose non sono belle solo perchè emozionano?

Quoto in pieno, a volte la Divina Commedia la leggi e ti piace solo per come suona...
Poi, che non possa piacere a tutti sono d'accordo; che ci siano altre opere migliori... dipende dai gusti!

@El Pube
Bellissima!!

Per ricollegarmi al canto...ma quanto è potente a sentirsi, a pronunciarsi, il verso

" e caddi come corpo morto cade"

E' una chiusura così d'effetto, ti sembra di vedere il sipario che cala sul corpo del poeta che perde i sensi sopraffatto dall'emozione di pietà  per gli amanti condannati alla dannazione.
 

...musica e poesia, e prende forma un mondo cosi' intenso...ma non riuscite ad emozionarvi?
Un po' di passione in piu' nella vostra vita, orsu'! ;)  

ecco perche' non riesco a capire cosa ci sia di cosi' bello, tutta questa teatralita' a voi piace  ^_^  invece io la trovo eccessiva e fastidiosa... anche una semplice azione viene descritta in maniera epica...  <_< se fosse stato scritto come jurassic park lo avrei apprezzato decisamente di piu'  :rotfl:

comunque il libro che mi ha emozionato di piu' e' stato DUNE, ed e' anche quello che ci ho messo piu' tempo a terminare perche' non potevo fare a meno di soffermarmi su ogni frase... ogni pagina era piena di perle di saggezza (senza che necessariamente fossero in rima) :flowers:

Ringrazio i responsabili del palinsesto rai per aver sbattuto le letture di benigni in "ottava" serata, dopo averle pagate profumatamente...in fondo la rai presta un servizio pubblico...in fondo chi è Dante di fronte a Fabrizio Frizzi????

just c'è sempre il nostro fidato amico... :B)